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PRIDE OF LIONS

Ciao Jim, grazie per quest’intervista! Possiamo iniziare parlando del vostro ultimo album “The Roaring Of Dreams”, cosa sta a significare questo titolo? Qual è il ruggito dei tuoi sogni? Jim Peterik: Felice di poter parlare con te Roberto! Il ruggito dei sogni è il suono dentro la tua testa quando sai di essere migliore della vita che stai vivendo, del lavoro che stai facendo, che sei fatto per cose più grandi e migliori di queste. E’ la speranza che un giorno raggiungerai il tuo vero destino e potrai liberarti dalle catene. Alle volte ha il suono di un ruggito, che suona così imponente. Questa canzone cerca di esprimere questo sentimento. In cosa si differenzia questo nuovo album dai vostri due precedenti lavori? JP: Abbiamo cercato di tornare ad essere più semplici e non così teatrali come su “The Destiny Stone”. Rivolevamo canzoni più catchy, melodiche ed orecchiabili ma con molto significato e passione. Oltre all’usuale e consolidata line-up di musicisti trovi Tori Hitchcock, sorella di Tobi (cantante della band, ndr), che duetta con il fratello in “Turnaround”. Puoi raccontarci qualcosa di lei? JP: E’ una ragazza molto dotata di 22 anni ed è praticamente la versione femminile di Toby. Sto programmando di fare un album di Christian Rock Melodico con lei quest’anno. Allora avevo appena concluso “Turnaround” e Serafino, il boss della mia casa discografica l’ascoltò e suggerì di far cantare l’ultimo verso a Tori. L’abbiamo provata e penso tu possa essere d’accordo con me che il risultato finale sia incredibile. Parlaci di qualche ispirazione particolare che ti è servita per i testi di questo nuovo album. JP: Credo si tratti ancora di vita vera. Il 2006 è stato una vera palla, molto scossa emozionalmente per me, con molti alti e molti bassi. E penso di aver racchiuso tutto questo nelle canzoni come cereali in un mulino . Ho perso mio fratello in legge Andy quest’anno e anche qualche mio caro amico, ma anche molte rivelazioni mi sono arrivate come controparte e ho provato ad esprimere tutto questo in musica. "When there' s magic in the music Its the singer not the song", considerando il grande lavoro che fare sulle linee vocali questa citazione sembra proprio fatta su misura per voi! JP: Credo che siano attualmente un gran cantante e una grande canzone, nonostante quanto abbia detto nelle mie canzoni di “Vital Signs”. Credo che Toby tiri fuori veramente il meglio dalle mie canzoni, come allo stesso modo ha fatto Jimi Jamison. Uno dei nostri colleghi (Zorro11, ndr) dice di adorare i commenti alle canzoni che inserite nei booklet, saranno presenti anche in questo disco? JP: Purtroppo le restrizioni di budget hanno imposto l’inserimento di testi o dei commenti ma non l’inserimento di entrambi. La buona notizia è che i commenti saranno messi online su www.aprideoflions.com molto presto. La Frontiers Records anno dopo anno sta diventando sempre di più un punto di riferimento per gli appassionati di Hard Rock, dopo diversi anni di lavoro insieme cosa ne pensi di loro? I Pride Of Lions continueranno con loro in futuro? JP: Penso che loro siano il meglio in quello che fanno, queste sono persone che si preoccupano prima e soprattutto della musica e “mi prendono a calci in culo” per tirare fuori il meglio di me. Vedo un lungo futuro per i Pride Of Lions e per la Frontiers. Cos’è cambiato nel tuo modo di scrivere rispetto a quando suonavi nei Survivor? Segui il tuo istinto o ti basi su canoni prefissati dai quali la canzone non deve uscire? JP: Per comporre uso lo stesso procedimento di quando avevo 15 anni! Vado attraverso la vita e creo note mentali e fisiche. Osservo la gente e delle situazioni e quindi fondo queste idee con le melodie che sento nella mia testa. Ogni cosa può essere da ispirazione: un titolo, una vittoria, una tragedia, davvero qualunque cosa. Certe canzoni escono meglio di altre, ma devi solo scrivere ancora per aumentare la tua abilità! Recentemente i tuoi ex colleghi dei Survivor si sono riuniti, perché non sei con loro? JP: Ero completamente immerso in quello che stavo facendo e non mi è stato chiesto. Per quanto mi riguarda non è una vera reunion, loro non si sono mai realmente sciolti. Hai sentito “Reach”, il loro nuovo album? Cosa ne pensi? JP: Ho sentito solo le tre canzoni che ho scritto negli anni 90 assieme a Frankie, a parte tutto credo siano eccellenti. Erano solo dei demo, ma continuo a preferire la versione di “Fire Makes Steel” che abbiamo registrato nel ’93. L’intero staff di Hardsounds.it vuole congratularsi con voi per la realizzazione di “Black Ribbons (Voices Of The World)” che, oltre ad essere una bellissima canzone, è stata scritta per le vittime della tragedia di Madrid dell’11 Marzo 2004. Cosa ci puoi dire di questa canzone? JP: Mi sono sentito così scosso dalle bombe sui treni e dal viscido attacco contro delle persone innocenti che ho dovuto scrivere quella canzone. Ho degli amici spagnoli e questo ha reso la cosa ancora più tragica per me. Quando ho visto il servizio al telegiornale ho visto il fiocco nero in segno di ricordo, piansi e scrissi questa canzone. Facciamo un passo indietro, cosa ti ha portato al fondare i Pride Of Lions? E’ stato per via del tuo incontro con Tobi Htichcock o avevi già l’idea di creare questa band? JP: La mia casa discografica, la Frontiers, mi aveva già incoraggiato a fondare un progetto che rispecchiasse quanto fatto con i Survivor negli anni ’80. Quando ho trovato Toby il puzzle si è completato. Mi sono sentito molto fortunato nel aver trovato una così grande persona con una voce così in Toby. E Tobi? Come l’hai conosciuto? JP: Non lo conoscevo ancora veramente. Venne a casa mia per un audizione programmata dopo che mi fu raccomandato dalla mia bella Kelly. Quando si mise dietro al microfono era la prima volta che entrava in uno studio e sono stato spazzato via. Quando abbiamo registrato il nostro primo album praticamente non lo conoscevo ancora. Per la registrazione del vostro “Live In Belgium” vi siete trovati di fronte ad un grande pubblico. Che ricordo hai di quella serata? JP: E’ stato un po’ scomodo perché abbiamo dovuto prendere cinque voli per andare là. Ma è stato meraviglioso: la gente, la produzione, le luci, il suono ed un eccitazione che non dimenticherò mai. Anche l’ospitalità dei promoters, siamo stati trattati molto bene. Saremo presenti anche quest’anno a quel festival, il Lokerse Feesten, il 6 Agosto con gruppi internazionali. Saranno presenti, oltre a noi, Kelly Keagy, Kip Ginger e Kevin Chalfant e possibilmente qualcun altro. Sarà così Rock!!!! Ci sarà la possibilità di vedervi qui in Italia quest’anno? JP: C’è qualche possibilità, stiamo lavorando a delle date di supporto allo show in Belgio. Se un giorno qualcuno ti dovesse dire “Sali su quel palco e suona una cover”, cosa suoneresti? JP: Probabilmente “21st Century Schitzoid Man” dei King Crimson. Questo è tutto! Grazie Jim per quest’intervista! Ti lascio questo spazio per salutare tutti i lettori di Hardsounds.it. JP: Spero a tutti i lettori di Hardsounds piaccia il nostro nuovo album “The Roaring Of Dreams”. C’abbiamo messo dentro molto cuore e molta anima, oltre a sangue, sudore e lacrime. Grazie per averlo ascoltato e per preoccuparvi di questo tipo di musica. Ci piacerebbe molto vedervi in Italia, amiamo il vostro paese e la passione della vostra gente. Non lasciate che il Rock melodico muoia! E come sempre, Keep Rocking!!!

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