NERONOIA
Con Un Mondo In Me i Neronoia hanno reso il 2006 davvero speciale in materia di dark-wave. Un anno contrassegnato già dal bellissimo nuovo album dei Canaan, e che con questa collaborazione diventa per davvero un anno importante non soltanto per il genere, ma per una etichetta come la Eibon, e per dei musicisti che vivono la musica esclusivamente come un mezzo espressivo e necessario per dare sfogo ai propri sentimenti ed alle proprie paure, e non per fare soldi. Ciao Mauro, subito una curiosità. Quello dei Canaan e dei Colloquio è un cammino comune, band ispirate entrambe da una sensibilità che non ha bisogno di "luce" per esprimersi. Certo non è neanche la prima volta in cui collaborano assieme. Un identico approccio, direi, alla musica pur con le dovute differenze che le caratterizzano. E' stato tutto così facile come sembrerebbe scrivere insieme un disco come "Un Mondo In Me"? Per quanto la cosa possa sembrare strana, la risposta è si. La musica contenuta in “Un mondo in me” deriva da frammenti composti e arrangiati in un periodo di tempo molto lungo (oltre due anni), che sono poi stati risistemati appositamente per il disco. Nonostante questo lasso di tempo molto lungo, i vari frammenti si sono fusi perfettamente, e si sono amalgamati altrettanto bene con la parte lirica, che è stata in gran parte sviluppata da Gianni in modo autonomo. Abbiamo lavorato quasi a comparti stagni, ma il risultato è perfettamente omogeneo, a testimonianza del fatto che “sentiamo” e “viviamo” le cose in modo molto simile.....
Al di là del cantato in italiano di Gianni riconducibile subito ai Colloquio, sul piano strumentale le canzoni hanno un approccio più simile a quello dei Canaan, più dilatate, direi. Come sono nate le canzoni? Idee comuni, singole, o come? I brani sono stati composti da me, poi riarrangiati collettivamente, un po' come è successo per l'ultimo disco CANAAN. in questo caso però, la fase di mixaggio è stata decisamente fondamentale, molto più che su “The unsaid words”. Abbiamo sperimentato alcune soluzioni decisamente “estreme”, sia per quanto riguarda la scelta dei suoni, che per la de-strutturazione dei brani, e devo dire che siamo rimasti molto soddisfatti e colpiti dagli esperimenti che abbiamo fatto, che riproporremo di sicuro anche in futuro.
- Nelle note di presentazione del disco leggevo che la scrittura dei pezzi è avventuta in più momenti. Quanta influenza ha avuto il tempo (e nel caso i luoghi se sono stati diversi ogni volta), su "Un Mondo In Me"? Il tempo ha trasfigurato i brani in modo pesante. Le strutture sulle quali abbiamo lavorato sono cambiate drasticamente, e non sono risultate definitive se non a mixaggio avvenuto. Il che è naturalmente un bene, dal momento che ha spostato la prospettiva del disco in modo pesante.
Le sensazioni che il disco suscita sono quelle della malinconia, l'introspezione, la solitudine. Tutte emozioni di cui larga parte di band dedite ad un certo tipo di sonorità abusano. Quanto è sottile per te la linea che separa quelli che si accodano al carrozzone per introitare, da quelli, di cui fate indiscutibilmente parte, che quelle sonorità le sentono dentro e non nel portafoglio? Sinceramente non mi sono mai posto il problema. Non suono (e non l'ho mai fatto) per alcuna ragione che non sia un BISOGNO personale ed una ESIGENZA che non ha nulla a che vedere con la voglia di “mostrarsi”. Non mi interessa sapere se altri lo fanno, nè tantomeno indagare su quanto sia sentito l'attaccamento a tematiche che sono in ogni caso (per lo meno per me) molto scomode. Se qualcuno pensa di potervi giocare, e riesce a farlo, buon per lui. Io suono perchè ne ho bisogno, e parlo di cose che sento mie perchè non potrei fare altrimenti.
Ed in fatto di sentimenti ed emozioni, cosa rappresentano per te? In questo campionario chiamiamolo "oscuro" hai trovato il modo ideale per esprimerti. Immagino rappresenti qualcosa in più di una ispirazione quando scrivi, e che ha a che fare con la sfera personale e caratteriale. Assolutamente si. Quello che suoniamo riflette quello che pensiamo riguardo al mondo che ci circonda. Pur riconoscendo alla musica anche un valore di “intrattenimento”, questo non ha alcuno spazio in quello che facciamo. Per carattere sono – purtroppo – refrattario alla gran parte delle influenze esterne, e bene o male finisco per ricadere sempre nel mio piccolo “quartiere mentale”. Penso che, con una psicanalizzazione da due soldi, questo sia anche una sorta di mio tentativo per esorcizzare paure ed insicurezze. Non che porti poi a chissà quali risultati......
Che ne dici, proviamo a sfatare anche un tabù che vuole che chi ha a che fare con certe sonorità non è di conseguenza una persona triste ormai prossima al suicidio, ma che le "note buie" sono anche un punto di vista differente di vivere ed osservare la "luce" che ci circonda? Lo stereotipo del darkettone tutto pianto, lame di rasoio e tristezza a 360 gradi è naturalmente una maschera di convenienza. Senza entrare in discorsi che finirebbero per essere troppo ridicolmente filosofici, posso dire che la maggioranza delle persone (beati loro) riescono ad affrontare e metabolizzare le cose negative che accadono, lasciandosele alle spalle. Io non ci riesco. Per cui vivo sempre in bilico, con un bel mucchietto di cose negative sulle spalle dalle quali non riesco ad affrancarmi. Questo non mi impedisce ovviamente di apprezzare i pochi momenti di tranquillità e gioia che mi capitano, ma la bilancia pende sempre dalla parte sbagliata.....
Come mai i brani non hanno un titolo canonico, ma sono una numerazione progressiva romana? Non abbiamo ritenuto necessario dare dei titoli ai brani. Il disco va ascoltato come un flusso unico, all'interno del quale le divisioni sono puramente fittizie, e potrebbero essere tranquillamente abolite.
Neronoia è solo un progetto temporaneo, oppure destinato a continuare? Magari sotto altre spoglie, altro nome, ma con gli stessi componenti? Qual è il suo futuro? NERONOIA non è un progetto temporaneo. Stiamo già lavorando ad alcuni nuovi brani, e c'è la possibilità che un nuovo disco si concretizzi molto prima di quanto ci si possa aspettare. Vedremo come evolverà la situazione, ma di certo “Un mondo in me” non rimarrà un episodio isolato, dal momento che sentiamo di avere ancora qualcosa da dire.
E perchè Neronoia? Perche "non rappresenta niente, ma è importante per voi"? I brani del disco sono una specie di “raccolta di fotografie” basate su soggetti che appartengono al nostro mondo. Come tali, hanno significato per noi, e non ne hanno per gli altri. Va bene cosi'. Quello che è importante per me non lo è necessariamente per qualcun altro. Va benissimo cosi'.
- Mauro, quello appena finito dovrebbe essere per te un anno molto positivo in materia di soddisfazioni. E' uscito il nuovo disco dei Canaan, e questo dei Neronoia. Dischi importanti che hanno suscitato gli stessi positivi responsi tra critica e pubblico. Niente male, no? Sono soddisfatto dei due dischi in questione, che ritengo la punta massima raggiunta fino ad ora nell'ambito delle mie produzioni. E' ovvio che questa soddisfazione rimane assolutamente parziale, vuoi perchè si può sempre migliorare, vuoi perchè le vendite sono ridotte sotto zero, vuoi perchè la stragrande maggioranza dei promozionali spediti in giro è andata persa o non è stata recensita, cosa che a dire il vero mi infastidisce non poco. Ma va bene cosi' – ritengo che sia il fattore vendite quanto quello recensioni passino in secondo piano rispetto a tutto il resto......
- Bene, è tempo di andare. Grazie mille per la disponibilità, ed alla prossima. Magari in occasione di altro materiale inedito da farci ascoltare presto o tardi. Grazie a te per l'intervista e per lo spazio che ci dedichi. Alla prossima.
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