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MINSK

Salve Timothy. Come va? "With Echoes In The Movement Of Stone" è nei negozi da qualche settimana. Più o meno tutti pensano che il proprio nuovo album sia sempre il migliore della carriera. Vale anche per voi questo assunto? Ciao, va bene, grazie. Ovviamente, siamo soddisfatti del nuovo disco, anche se non poniamo mai aspettative a riguardo. Non per accodarmi agli altri, ma credo davvero che questo sia il nostro miglior lavoro, anche se sono l'ultimo a doverlo dire in quanto sono coinvolto nel progetto di persona. Anche i primi responsi della critica sembrano d'accordo. Oggi suonate più progressive e psichedelici rispetto al precedente disco. Era il vostro obiettivo? Si, vero. Anche se non era nostra intenzione suonare più progressive e psichedelici. E' stato un processo naturale, e credo che questa combinazione sarà sempre presente nei nostri album. Con metodi e modi differenti, sia chiaro, perché a noi non piace ripeterci continuamente. Parlando del vostro stile, credo sia una misto tra Neurosis, Black Sabbath e progressive rock. Questo a parte, sembrato molto affascinati dagli anni '70 nonostante suoniate attuali. Hai ragione. Ci muoviamo sulle coordinate dei gruppi che hai citato. Certo, noi tutti amiamo i Seventies. E' stato un periodo in cui si esplorava e si sperimentava molto, e sarà sempre un decennio che molti prenderanno in considerazione in fase di songwriting ed ameranno. Comunque, il nostro approccio è moderno, in parte anche i nostri suoni lo sono, quindi per noi è stato come innestare il passato nell'attualità. E' stato un approccio eclettico, ecco. E' innegabile quanto "With Echoes In The Movement Of Stone" sia disturbante ed oscuro. Le atmosfere che create sono nascono da uno stato mentale, una condizione interiore, oppure ispirate da quanto vi circonda? Probabilmente da entrambe le cose. Quotidianamente, viviamo una situazione desolante sul piano umano, e quello che facciamo nei nostri dischi è quello di descriverlo. Ma durante la scrittura del disco abbiamo vissuto singolarmente dei periodi abbastanza bui. E' stato stranamente tutto simultaneo perché a fronte di questo periodo abbiamo anche vissuto momenti di speranza. Quindi, certo, è un disco disturbante come ben dici, ma anche di speranza. Ci svegliamo tutte le mattine, suoniamo, facciamo l'amore, e proviamo a guardare sempre avanti. Collegandomi alla precedente domanda, di cosa trattano i vostri testi. I testi sono un'estensione di quanto detto prima. Sono riflessioni che nascono dal nostro rapporto con il mondo e da cosa accade alle nostre esistenze. A volte pieni di speranza, a volte disperati. Ad ogni modo, credo non ci sia molto da aggiungere a riguardo. A darci un significato dovrebbero essere le persone che ascolteranno il disco e leggeranno i testi. E che mi dici del titolo del disco? Quale il reale significato? Solitamente, i titoli dei nostri album non hanno un significato reale. Scegliamo titoli ambigui, aperti a varie interpretazioni. Non saprei dirti il significato di quella frase mostruosa. Il significato lo deciderà chi ascolterà il disco. Le cose che mi danno più soddisfazione nella vita sono quelle che non hanno una definizione precisa. Passando all'aspetto musicale, una cosa che mi ha colpito molto è il drumming tribale. Quasi ossessivo direi, e che rimanda alla musica esoterica e mistica. Apprezzate anche questi generi? Sicuro. Tony in particolare è molto affascinato dalla musica ambient ed etnica, per esempio. Non riusciamo ad immaginare la musica dei Minsk senza questo aspetto tribale in quanto è un ulteriore mezzo per descrivere la condizione umana. La famiglia di Tony è originaria del Libano, ed il drumming mistico e mediorentale probabilmente deriva dalla sue radici culturali. Ora una domanda a cui non potrai assolutamente sottrarti: tutti vi inquadrano come una post-metal band. Che ne pensi? Al di là delle etichette, come descriveresti la musica dei Minsk? Non saprei dare neanche una definizione del termine post-metal. Sembra che le persone abbiamo incessantemente bisogno di categorie e descrizioni in ogni aspetto della vita, della musica in particolare. Insomma, va anche bene in fondo. Non sei il primo a porci questa domanda. Post-meta? Mah, non saprei fino a che punto potrebbe descrivere la nostra musica. Spero il contrario, invece, che non sia definibile. Ma la gente potrà chiamarla come vuole. Si evince quanto siate mentalmente aperti, e quanto non precludiate nulla. Quanto è davvero importante poter essere liberi da vincoli? Molto. Perché non decidiamo quasi mai nulla a tavolino. E' cruciale, lo sarà sempre per noi, poter esplorare sonorità differente e mettere alla prove le nostre abilità. Al massimo ci concentriamo su un dettaglio, lo arrangiamo, lo modifichiamo, ma per noi è fondamentale evolversi. L'artwork di "With Echoes In The Movement Of Stone" è molto criptico, nonostante sia chiara la relazione che lo lega al titolo. Cosa rappresenta? Non rappresenta niente nello specifico. E' un pezzo d'arte ispirato dal contenuto della musica. Disturbante, ambiguo, sporco, fratturato. Ovviamente, spero che chi lo osserverà anche 100 volte ci vedrà e sentirà ogni volta qualcosa di diverso. Orion Landau ha fatto davvero un gran lavoro. I suoni sono molto saturi, "grassi" oserei dire. Siete soddisfatti? Credo che molti artisti facciamo fatica a dire "si siamo soddisfatti dei suoni". C'è sempre qualcosa che alla fine avresti voluto cambiare. Comunque, in linea di massima siamo soddisfatti, si. Come sono i vostri show dal vivo. I vostri brani hanno parti anche molti riflessive. Vi piace interagire, oppure vi calate completamente nella musica? Interpretiamo semplicemente il materiale dei nostri dischi. Ovviamente, ci sono cose che riesci a fare meglio in studio e viceversa. Alla fine l'esprerienza che proponi è la stessa sia in studio, sia dal vivo. Ma in modo differente. Dal vivo un brano non sarà mai uguale, improvvisiamo spesso. Ti avviso che saremo presto in Europa, in ottobre, e dovremmo suonare anche in un paio di date in Italia. Tralasciamo un attimo la musica. Obama e politica estera americana. Siete di Chicago, dove Obama ha fatto strada sul piano politico. Cosa pensi di lui e delle guerre in Iraq ed Afganistan? Per prima cosa fammi dire che dovremmo sempre essere sospettosi a prescindere riguarda a qualsiasi governo, qualunque esso sia. Premesso questo, dico che aver vissuto buona parte dei miei anni che vanno dai 20 ai 30 con un presidente come G.W. Bush, credo sia abbastanza per farmi odiare il mio paese. Alla fine, ora che la gente ha scelto Obama, me lo fa odiare meno. E' stato un momento davvero speciale l'elezione di Obama. Anche se mi aspetto poco dato che i danni creati dalle politiche sbagliate di Bush, e le guerre ora in corso che hai citato, si trascineranno ancora molto a lungo. Comunque, oggi abbiamo una speranza in più rispetto a prima. Prima di chiudere: come mai Minsk? Il nome della città sembra avere una certa analogia con la nostra musica. E' un luogo di distruzione e rinascita. Storicamente paragonata all'Araba Fenice. E' sita in un posto del mondo dove è difficile inquadrarla se ad Est oppure ad Ovest. E' questo ha un senso per noi molto elevato. Bene, siamo alla fine. Grazie per il tempo concessomi, Timothy, e congratulazioni per il bellissimo disco. Da rituale per noi, finisci pure l'intervista come meglio credi... Grazie a te. E' stato un piacere. Spero di beccare te ed i tuoi lettori in autunno durante i nostri show in Italia. A presto.

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