IGORRR: Savage Sinusoid
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16/06/2017Il compositore Gautier Serre, in arte Igorrr, ha il grande merito di aver inventato un genere musicale: il baroquecore, nel quale riesce a far confluire deathcore, breakbeat, musica classica, trame acustiche, trip hop e ovviamente tanta sperimentazione in tutte le sue forme. Un Mike Patton in acido, o un Devin Townsend più schizoide, geniale, maniacale, più bipolare del solito, dotato di un sarcasmo tutto italiano che traspare fin dai titoli dei brani. Devastante il cyber death di "Viande", l’equivalente di un flirt tra i The Amenta e Mike Patton; l'artista è innamorato delle melodie tzigane de-composte dalla fisarmonica di "Cheval"; dall’arpeggiato su voce lirica di "Opus Brain" passa al breakcore attraversando l’industrial death, il folk balcanico e l’operetta italiana. I puristi storceranno il naso perché si ha costantemente l’impressione che il tutto possa debordare da un momento all’altro, ma così non è; la cura certosina del poliedrico francese riesce a contenere il tutto entro i confini dell’arte e delle trovate mirabolanti, concedendo respiro alle orecchie con la quiete prima della tempesta in "Probleme D’emotion". La copertina non poteva essere più rappresentativa di ciò che il lavoro contiene, tante membra ognuna a rappresentare un genere musicale intrecciate tra loro. Una giostra, un ottovolante, una macchina del tempo che nell’arco di una frazione di secondo vi porterà dai balcani al medioevo, da Venezia a Tampa Bay, dagli anni '70 (con quelle musichette che ci tenevano compagnia durante l'intervallo tra una trasmissione e l'altra) al chiptune metal, l'ultima frontiera dei suoni estremi. Buon nome non mente. Geniale.
Frago
19/06/2017, 11:48
Buon nome non mente :D