LOUD NINE
Sono italiani, hanno un suono molto interessante e hanno appena fatto un gran bel disco: ecco i Loud Nine. Ciao ragazzi, iniziamo parlando del titolo, perché 'Revelations'? 'Revelations' deriva dal tema principale del disco e rappresenta il risultato di una ricerca, di un viaggiopersonale attraverso stati d'animo e momenti vissuti, raccontati nei brani. Questi percorsi portano a scoprire, o riscoprire, piccole cose ma importani come per esempio, differenti punti di vista, sfumature, limiti personali. i Ogni scoperta può essere una piccola rivelazione in un ottica di crescita personale. Da qui il titolo dell'album. Quanto siete cambiati rispetto al precedente album? Lo riscrivereste allo stesso modo, oggi? Diciamo che rispetto al 2009, anno di uscita di 'Golem', siamo cambiati molto, sia come line up passando da power trio a power quartetto, sia come naturale evoluzione di una band nell'arco di tre anni. Onestamente penso che lo riscriveremmo in modo diverso, tenedo in considerazione l'aumento delle possibilità sonore dovuto ad una chitarra in più, e rivedendo la struttura dei brani, a volte forse troppo semplicistica rispetto per esempio ai brani contenuti in 'Revelations'. Si nota una sterzata verso lidi meno "desertici", rispetto al passato, avete nuove influenze? Penso che una sterzata sia un un brusco ed improvviso cambio di rotta, in questo caso non la vedo così... Sicuramente, nel corso del tempo, si sono aggiunte nuove band nei nostri ascolti quotidiani e questo di certo permea ed influenza il nostro modo di fare musica. In più, essendo in quattro, questa dimensione viene moltiplicata. In questo momento, la parte "desertica" che è comunque presente, è fusa con influenze più metal ed in alcuni casi sciolta con riff più melodici, anche se è sempre più difficile attribuire etichette precise di genere, o per lo meno io ho questa difficoltà. Il passaggio da power trio a quartetto vi ha fatto fare un salto di qualità dal punto di vista della compiutezza. Che contributo date nel songwriting? Scrivete insieme oppure arriva uno di voi con delle idee da assemblare? La maggior parte dei brani è stata composta partendo da riff portati "da casa" e dati in pasto alla band per la creazione del pezzo. Altre volte è capitato che alcuni riff escano direttamente in sala prove, durante momenti di jam session. Sicuramente la compiutezza è da attribuire molto anche alla presenza di due chitarre, infatti è possibile avere più cura dei dettagli nelle fasi di arrangiamento. L'artwork di 'Revelation' ad opera del vostro chitarrista che significato ha? L'abilità di Valerio in queste grafiche è stata magistrale. Il lavoro è frutto di una visione condivisa, che raffigurasse il contenuto del disco a livello grafico. Certamente la lettura dell'artwork merita un'attenzione particolare per l'alto contenuto simbolico,i simboli scelti, nell'ordine scelto hanno, per noi, un valore preciso (ad esempio il fuoco al quale siamo legati anche nel videoclip del brano "Burn", l'alfa e l'omega, il nostro logo). Tutto l’artwork è centrato sulla rappresentazione simbolica del percorso che porta alle “rivelazioni” sopracitate. L’immagine dell’albero con i suoi tre livelli, il sotterraneo, il superficiale ed il celeste è leggibile come la rappresentazione dell’uomo ed i simboli che lo circondano, risolvono di fatto il percorso di una ricerca, di un viaggio. Ognuno può trovare però la propria interpretazione in quanto ogni simbolo risveglia e comunica delle idee che portano ad una lettura personale. Di cosa parlano i vostri testi? I titoli sono molto particolari... La scelta dei titoli è piuttosto bizzarra, a volte rappresentano effettivamente il pezzo, tipo "Burn" o "Revelation", in altri casi il pezzo viene "battezzato" nel momento del concepimento, ancora prima di avere un testo... alcuni poi sono stati cambiati proprio per la registrazione del disco. Alcuni testi si rifanno a momenti o stati d'animo vissuti durante la composizione, per esempio "Zeta" parla fondamentalmente del senso di colpa e dell'immaturità nella gestione delle relazioni umane, mentre "Revelation" parla di voglia di riscattarsi... Altri testi, invece trattano di tematiche più generiche ma sentite, come l'inevitabilità della sofferenza ("Platinum"), il dualismo vita/morte ("Masterpiece") e così via... Vi sentite più stoner, più punk o più alternative rock? I tre generi che hai citato coesistono insieme all'interno della band, sia al livello di influenze che a livello compositivo e per questa ragione non ci sentiamo più da una parte rispetto alle altre. Sicuramente la parte punk ci rappresenta in modo minore nella composizione dei brani di "Revelations" mentre sono più presenti le alter due componenti. Nell'atteggiamento della band sul palco si percepiscono mood derivati da influenze punk. La strada dell'autoproduzione è stata una scelta consapevole o dettata dalla necessità? L'autoproduzione in molti casi è più una necessità che una scelta, le etichette che investono in gruppi rock emergenti sono sempre meno e soprattutto sono utili quando rappresentano un valore aggiunto, ma la strada dell'autoproduzione è comunque inevitabile. L'autoproduzione ti permette di avere totale autonomia su ogni aspetto, ma questo può rappresentare anche un limite. Tutte le scelte sono in mano nostra sia nel bene che nel male e bisogna stare attenti a tutto per riuscire a fare uscire un buon prodotto. Volete consigliarci altri giovani gruppi come il vostro che riescono a trasmettere forti vibrazioni? Ecco un paio di nomi di band che sono sicuramente interessanti e che sono portatrici di forti vibrazioni: Nebra, band canturina ed i milanesi Veracrash. Li trovate su facebook, youtube etc.... buon ascolto! Un saluto ai lettori di Hardsounds.
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