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KREATOR

E’ al secondo piano di un tour bus fiocamente illuminato che incontro Mille Petrozza, anima dei Kreator (mentre il resto della band rimane di sotto a gozzovigliare), barricato sotto un berretto di lana e con le gambe spaparanzate sul tavolino che ci separa. Devo ammettere che, nonostante nel corso della mia carriera di ‘hardsoundista’ abbia effettuato varie interviste a diversi personaggi, mi sono sentito per la prima volta un po’ in soggezione. Sarà che Mille sembrava scazzato e serioso, nonostante la disponibilità che comunque lo farà parlare se stuzzicato sugli argomenti giusti, sarà che mi trovavo a conversare con una delle colonne portanti del mio pantheon musicale, ma tant’è. Prima di partire desidererei ringraziare il tour manager della band Arne Lakenmacher, gentilissimo e disponibile (anzi, un santo) e che ha reso possibile l’intervista. Allora Mille, come sta andando il tour? Molto bene! Abbiamo cominciato in Grecia ed è stato stupefacente, poi l’Austria… si, due show in Austria e poi in Jugoslavia, sono stati tutti ottimi concerti finora, anche per l’assortimento delle band. Ti piacciono le band che vi stanno accompagnando in tour? Oh si, certo, mi piacciono tutte, in particolare gli Ektomorf. Anche io li apprezzo parecchio, ma tanta gente dice che… Che sembrano i Sepultura, ahah! Beh, sarà anche vero, però i Sepultura non suonano più così adesso, quindi… ahah. Nella title-track del vostro nuovo lavoro “Enemy Of God” parli di ‘Orwellian races’… chiaramente conosco Orwell, ma volevo sapere in che senso è da intendersi questo aggettivo. Si, Orwell è l’autore di “1984”, quindi mi riferisco a razze orwelliane nel senso che… beh, il 1984 è passato, ma è adesso che viviamo in un sistema di controllo, come in quel romanzo… solo che la gente non se ne accorge, perché è tutto incorporato nei media, i media hanno la capacità di distogliere l’attenzione della tua mente dalle cose che contano davvero, mostrano i loro giochi e spettacoli, è come diceva Orwell, solo che mentre in “1984” il controllo era… esagerato, vistoso,adesso è più subliminale, ma funziona allo stesso modo, è solo una diversa forma di propaganda, ugualmente intensa ma meno ovvia che in Orwell. La gente viene fatta divertire, e quindi poi crede di poter andare al supermercato e comprare quello che vuole dopo il loro lavoro di 8 ore, vedono tutte queste persone che si divertono in tv mentre la loro esistenza viene in pratica annullata. E’ questo che voglio dire con ‘Orwellian races’. Quindi pensi ci sia una maschera posta davanti alla realtà? Si, è ovvio! Voglio dire, se guardi quelle cose tipo Grande Fratello, i reality show… non dico che siano il male, solo che non capisco come la gente possa comprare questa merda. Non capisco perché la gente non abbia le proprie opinioni e sia costretta a seguire qualcun altro, è una cosa che non capirò mai. A proposito di “Voices Of The Dead”, si tratta chiaramente di un dialogo tra una persona viva e una morta… cosa vuol significare? Cercherò di spiegartelo… (ci pensa un po’ su) Mmmm, io credo in una sorta di reincarnazione o qualcosa del genere, sciamanismo o come lo vuoi chiamare…per me se una persona muore il suo corpo è morto, ma il suo spirito è vivo, vive nei ricordi delle persone, nei sogni; è di questo che parla il testo di “Voices Of The Dead”, di una persona morta che parla a qualcuno nei suoi sogni e quindi rivive in essi. Se il ricordo è presente, la persona non è davvero morta, anche se chiaramente il corpo non c’è più, ma tutto quello che una persona significava c’è ancora . In “The Ancient Plague”, la traccia conclusiva, alla fine nomini un ‘salvatore con la maschera rossa’, cioè Satana… perchè proprio Satana? Dunque…”The Ancient Plague” parla più o meno della fine del mondo, è una metafora per la decadenza mentale, che per me significa la morte della creatività e dell’individuo; mmm (comincia diverse frasi poi subito troncate), al giorno d’oggi la gente tende a polarizzare le cose, capisci? Una cosa è solo buona o solo cattiva, e per me è stupido, voglio dire, noi siamo sia buoni che cattivi. Entrambe queste cose sono dentro di noi, allo stesso modo. Quello che cerco di dire con la metafora di Satana è che la gente, le religioni, la chiesa, ti diranno che è Satana il male, ma alla fine pensi che tutto quello che credevi fosse buono è cattivo e vicecersa. Una volta ho letto… sai, io non sono una persona religiosa, per niente, ma ho letto la Bibbia e moltissimi testi religiosi, e in uno di questi si diceva che Lucifero, Satana, non era contro Dio, ma in realtà lo ammirava; e pensava ‘guarda cosa sta succedendo alla razza umana, dovremmo fare qualcosa’, e Dio era in collera con lui perché cercava di ribellarsi…questo è quello che voglio dire con polarizzazione, è come George W.Bush che dice Osama Bin Laden, i paesi canaglia o l’asse del male, che è una stupidaggine perché non esistono ‘paesi canaglia’ (evil countries Nda)… la gente che vive in un paese non può essere tutta cattiva, non è la verità. E queste persone usano termini religiosi per i propri interessi, cercando di manipolare gli altri e facendogli credere che ‘questi sono i paesi cattivi, e noi abbiamo ragione perché siamo i buoni’, è una realtà, non me lo sto inventando io. Se fai attenzione al cosiddetto ‘allarme terrorismo’…voglio dire, ora come ora si stanno preparando ad attaccare l’Iran, e lo fanno solamente per il petrolio, sanno che è lì e che devono averlo, e dicono alla gente che lo fanno per… …la democrazia… Esatto, per proteggerli! Tutti quanti, questo è il male e noi che siamo i buoni abbiamo il dovere di proteggervi. E di portarvi la pace. Esatto. Insomma, è una buona idea teoricamente, è per questo che tante persone dicono ‘ma come fai a dire che non è una guerra giusta, noi stiamo portando la democrazia in quei paesi’, ed è quello che dice anche il governo americano, e la gente crede davvero a queste stronzate, è la cosa che mi fa veramente incazzare. La gente è davvero cieca, se qualcosa viene detta in tv diventa verità, ma in realtà sono persone come loro; io non sono un pessimista, ma se guardi a quello che sta succedendo nel mondo in questo momento…è il caos, confusione…come viviamo adesso, il capitalismo, deve finire. Devono esserci delle nuove idee, un nuovo sistema in futuro…forse non riusciremo a vederlo, ne io ne te, ma deve esserci qualcosa; il capitalismo è…(mima il gesto di spararsi alla testa Nda) finito, non funziona, causa solo guerre, terrore e dolore. Effettivamente non credo che esportare la libertà in un paese bombardandolo sia la cosa più giusta. No, infatti! Prova ad immaginare qualcuno che arriva nel tuo paese e comincia ad ammazzare la tua famiglia con le bombe blaterando qualcosa riguardo la democrazia, non stai lì a guardare, gli dici ‘fuck off, I’m gonna fight you, I’m gonna kill you’ (alza il braccio e fa il dito medio Nda), questo è quello che faresti. Questi politici in teoria dovrebbero essere diplomatici, cercare di risolvere i problemi attraverso il dialogo, e invece non fanno nulla di tutto questo; prima bombardano, e poi se gli va parlano, ed è sbagliato. Io credo che l’11 Settembre sia stata una ghiotta occasione per cominciare ad attaccare tutti i paesi che non andavano a genio agli Stati Uniti… E’ chiaro; non sono uno fissato con le cospirazioni o merda simile, ma… non lo so… per me è tutta una gigantesca fregatura, io e te non sapremo mai come è andata veramente. Sul nuovo album avete ospitato Michael Ammott per un assolo di chitarra. Cosa ci puoi dire a proposito? Ad essere sinceri, non avevo assolutamente idea di che assolo infilare in “Murder Fantasies”. In questo disco ho suonato una decina di assoli, di solito se ne occupa Sami, ma avevo in mente questo duello solistico molto old-style, alla Judas Priest, e decidemmo di chiamare Michael, è un ottimo chitarrista e gli Arch Enemy mi piacciono molto. C’è qualcosa degli anni ’80 che ti manca, musicalmente? Degli anni ’80?? No, assolutamente niente (ride di gusto). Sai la gente pensa che quel periodo fosse glorioso per il metal, ma io posso dirti che per la musica pesante è molto meglio la situazione attuale, negli anni ’80 era tutto glam! (sgrana gli occhi Nda) C’erano anche band più pesanti ed estreme, ma erano messe all’ombra dei trend dalla stampa, dalle riviste… anche adesso fanno così, ma ora ci sono i fans che si organizzano per i fatti propri, con le fanzine, i siti come il tuo, proponendo un’alternativa slegata a quella dei media principali. Insomma, penso che sia tutta una grossa bugia quella che dice che gli anni ’80 erano meglio, non erano affatto meglio! Devi ammettere però che sono usciti molti dischi capolavoro in quel periodo… Si si, senza dubbio! Era un periodo molto fertile e creativo, assolutamente, ma non accetto persone che dicono 'gli anni ’80 erano migliori di adesso'; era differente, e tutto sembrava nuovo. Adesso una sacco di persone dicono che esce sempre la stessa roba, ma non è così! I giovani gruppi che suonano ora danno una nuova prospettiva, un feeling diverso a sonorità già esistenti, è una cosa positiva! Non bisogna arrendersi, il presente va accettato, è inutile fare i nostalgici, è come dire la mia vita adesso fa schifo ma negli anni ’80 andava alla grande, sono stronzate. Come hai cominciato a suonare la chitarra? Oooh, ero un bambino! Avevo circa dieci anni credo, mio cugino mi regalò una chitarra elettrica; mio papà ne aveva già una acustica ma a me non piaceva, era troppo dura da suonare! Quindi ho cominciato con l’elettrica perché potevo suonarla, anche se in realtà andavo a caso ahahah. Quali sono i tuoi ascolti abituali? Adesso ti faccio vedere! (apre una borsa e tira fuori l’ultimo lavoro degli A Perfect Circle, “Emotive”, e un porta cd con i più disparati dischi all’interno, dal metal alla musica popolare) Un po’ di tutto insomma! Il 27 Gennaio si è celebrato il Giorno della Memoria, per l’Olocausto…volevo chiederti come vivete voi in Germania questa cosa. Beh, io personalmente non vado mai a questi eventi, perché io non vivo a Berlino ma ad Essen, ma credo sia importante che questa cosa rimanga nella mente delle persone. Un sacco di gente, soprattutto di destra, si lamenta e dice ‘non vogliamo più saperne di queste cose, noi non siamo più colpevoli’ e in un certo senso è vero, io come tante altre persone più giovani o più vecchie non ero ancora nato all’epoca, ma la Germania…così come l’Italia, e altri paesi, devono ricordare, imparare dalla storia, capire che cose del genere non devono mai più accadere. Io e te lo sappiamo, e forse comincia anche a venirci a noia, ma c’è un sacco di gente in giro per la quale non è così! C’è qualche libro o film da cui hai preso ispirazione? Si, un po’ si; cioè, sul nuovo album non molto, è più basato sulle impressioni personali, più intimo; magari ‘1984’, ma in realtà questo rappresenta una delle maggiori influenze della mia vita. Ho un paio di libri che sono molto importanti per quello che è il mio modo di ragionare e di vedere le cose, uno è ‘Delitto E Castigo’ di Dostoevskij e l’altro proprio ‘1984’…poi dei libri di autori tedeschi, mitologia ebrea, la Cabala. Io leggo libri in continuazione, ci sono stati un paio di testi ispirati dal libri che ho letto, ma come ti ho appena detto “Enemy Of God” è più emozionale, è un po’ il mio punto di vista sul mondo. Ma adesso che ci penso c’è un libro che mi ha ispirato particolarmente, tratta di poesie e detti popolari… ad esempio “One Evil Comes – A Million Follow”, è un detto greco! E in “Violent Revolution” c’era “Servant In Heaven – King In Hell” che ho preso da un detto irlandese. Insomma, a volte sono influenzato da queste cose. Ok, le mie domande sono finite Mille. Prima dei soliti autografi ti chiedo se hai qualcosa da dire ai fan italiani… Oh, certo! I fan italiani sono davvero forti, siamo felici di essere di nuovo qui… anche se il posto stasera fa abbastanza schifo (ride). La conversazione è poi continuata con Mille curioso di sapere quali concerti abbia visto al New Age (stupendosi delle risposte), una pletora di autografi e chiacchere varie sugli argomenti più disparati...passo e chiudo.

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