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HOUSEBREAKING

Il sedici Ottobre è uscito 'Against All Odds', il nuovo album della band nostrana Housebreaking. Un album death metal melodico che porta alla ribalta non solo la creatività artistica dei talenti che compongono la band ma anche tematiche interessanti e coraggiose presenti nei testi. Senza perdere tempo, Hardsounds inizia subito questa nuova avventura, facendo una chiacchierata con il vocalist: Jan Marc Valente.

Ciao Jean Marc, sappiamo che questo lavoro vede la luce dopo alcune vicissitudini della band, la quale ha visto cambiare la line up con la sola eccezione di Mariano Fontaine come membro fondatore. Vuoi parlarci di come è nato questo progetto? Ciao Andrea, innanzitutto voglio ringraziare te e Hardsounds per il vostro interesse. Dunque, le cose tra Mariano e il resto della precedente formazione hanno cominciato a deteriorarsi più di due anni fa a causa di problemi legati a divergenze musicali, e successivamente anche personali. E proprio queste ultime, senza entrare nel dettaglio, sono diventate insanabili ed hanno portato alla separazione. Da lì, con tantissima pazienza e altrettanta determinazione, Mariano ha gettato le basi per la nuova incarnazione degli Housebreaking rivolgendosi in primis a me e Simone, che eravamo i suoi amici più vicini e di vecchia data. Poi, tramite amicizie in comune e attraverso un paio di innesti durati poco, siamo giunti ad Alessandro e Libero, che sono amici fidati da anni, ed abbiamo finalmente trovato la classica quadratura del cerchio.

La produzione dell'album è stata eseguita ai 16th Cellar Studios di Roma, alla presenza di Stefano Morabito. Sappiamo che di solito un artista (soprattutto inizialmente) non ritiene mai ottimo il lavoro svolto, ma l'ascolto dell'act lascia pochi dubbi sulla sua qualità,che ne pensi? Il primo disco, con la precedente formazione, era nato in quegli Studi ed è stato fin troppo naturale riaffidarci alle sapienti mani di Stefano. In verità i suoni del disco d'esordio avevano già soddisfatto tutti, nella band, e decidere, con la nuova formazione, di tornare nei 16th Cellar è stata una semplice formalità. Soprattutto alla luce delle più recenti e famose produzioni uscite da quelle mura. C'è da dire che Morabito è una persona incredibile, un genio nel suo campo. Lo abbiamo simpaticamente definito "il cyborg", per via della sua estrema professionalità e della sua incredibile precisione e sensibilità ad ogni minimo particolare, anche quello che nessuno riuscirebbe a notare. Detto questo, dopo il duro lavoro nostro e suo, possiamo ritenerci estremamente soddisfatti del risultato, consci anche del fatto che comunque la perfezione non è certo di questo mondo. Ma Stefano ci si avvicina sempre di molto!

Le vostre influenze sembrano molteplici, dalle linee vocali alle ritmiche delle chitarre ci riportano subito in mente una band in particolare: i Rammstein. Quanto possono aver influito sulla vostra ispirazione? Sì, le influenze in effetti sono molteplici. Ognuno di noi cinque ha portato nel nuovo sound il proprio bagaglio di ascolti e preferenze, cercando di amalgamare al meglio il tutto per ottenere un mix il più coeso possibile. Tieni presente che Mariano ha una indole più classica e Thrash, oltre che una forte predilizione per l'Hard-Core; Simone invece è più orientato su suoni moderni e "grassi", oltre che tecnici, di derivazione Sepultura, Soulfly, Meshuggah, Tool e via discorrendo; poi ci sono io che prediligo band come Rammstein, Dark Tranquillity, Machine Head, Hypocrisy; infine ci sono Libero e Alessandro che incarnano il lato più Black della band, pur adorando al contempo band quali Tool e Meshuggah. E credo, senza alcuna pretesa, che queste diverse influenze emergano un minimo lungo le nove tracce del disco.

'Against All Odds'...sappiamo che questo titolo ha un significato importante per la band, ed è la dimostrazione che siete riusciti a farcela. Avete trovato molti ostacoli davanti al cammino? Sì, la scelta del titolo è stata fin troppo naturale, per me, visto che conoscevo per filo e per segno vita, morte e miracoli della precedente formazione e tutto quel che è venuto dopo la separazione, ma non solo riguardo gli ex componenti, sia chiaro. Anzi, soprattutto da parte di tutte quelle persone che, in qualche modo, hanno voltato le spalle, tramato e boicottato il nome  Housebreaking negli ultimi due o tre anni. Ma nonostante tutto, noi siamo qui. Più forti e compatti di prima, contro ogni previsione ed avversità. Volevamo fin dall'inizio fosse questo il messaggio principale da far trasparire immediatamente all'esterno.

Ora passiamo ai brani. "Stolen Life" parla di un fatto di cronaca avvenuto negli Stati Uniti nel lontano 1993 in cui erano rimasti accusati di un evento drammatico, tre ragazzi, amanti del rock e del metal. Ventidue anni dopo come lo vedete il pregiudizio per un tipo particolare di  abbigliamento collegato ad una passione musicale? La società attuale si è evoluta in questo senso? Sì, è un sentito omaggio ai protagonisti di quella drammatica vicenda, che abbiamo seguito con molto interesse e trasporto, negli anni, grazie ad uno splendido documentario ("Paradise Lost") che ha permesso la riapertura del caso, con conseguente svolta positiva, seppur dopo tutti  questi anni. Vi consiglio di recuperarlo, se vi riesce, davvero agghiacciante. Per quanto riguarda i pregiudizi, devo dire che negli anni sicuramente qualche passo in avanti è stato fatto, soprattutto grazie alla sempre più estesa diffusione di determinate sonorità "pesanti" grazie ad internet. Certo, a seconda della provenienza geografica, l'occhiataccia continua ancora oggi a scapparci ma, nel complesso, la situazione è abbastanza migliorata.

"Rise and Fall" parla della ripresa che può avere ognuno di noi trovando internamente le energie per risalire e raggiungere qualsiasi obiettivo prefissato. Un argomento attualissimo, visto anche il contesto sociale in cui viviamo, sembra che ormai lo sfruttamento in qualsiasi campo sia all'ordine del giorno, con il conseguente abbassamento del livello di autostima di chi lo subisce. Pensate che il rock possa avere un ruolo fondamentale per spronare e dare coraggio a queste persone a rialzare la testa? Sì, ne sono fermamente convinto: il Rock e il Metal sono due generi molto forti, emotivi, vitali e passionali, che possono spronare moltissimo a trovare e liberare la forza che ognuno ha dentro di sé per riuscire nella vita. Certamente non è un processo immediato e semplice, ma la musica rappresenta una potente arma in tal senso. Oggi viviamo in una società frenetica ed egoista, in cui non c'è quasi più il tempo di pensare alle persone e al rispetto, ma solo al  proprio tornaconto, che sia materiale o morale. Si tende ad abbattere qualsiasi ostacolo ci si trovi di fronte, a scapito dei più deboli o comunque di chi ancora crede in determinati princìpi. Non tutti, purtroppo, hanno la forza di rialzarsi con le proprie ma per fortuna, ne sono convinto, la musica Rock è sempre in grado di fornire i giusti stimoli e di solleticare quella forza latente che alberga in ognuno di noi.

"thISIShell" ha un impatto immediato sull'ascoltatore. Sappiamo che le minacce proferite tali e quali a quelle dei fanatici terroristi, sono state create appositamente. Come è nata questa idea? Sono sempre stato contrario ad ogni forma di religione e di violenza e, per questa particolare traccia, ho pensato di pormi "dall'altro lato" cercando di immedesimarmi il più possibile in modo grottesco ed esplicito per far trasparire in modo più netto e forte un messaggio di fondo ben preciso: l'estremismo ed il fondamentalismo, di qualunque natura siano, sono la vera rovina di questa società e, a causa loro, presto o tardi ci annienteremo tutti a vicenda.

 Come siete stati notati dalla vostra casa discografica: la Barketeam Records? Nel modo più semplice che esista: abbiamo spedito in giro per l'Italia ed il Mondo le nostre registrazioni e, a seguito di diversi contatti interessati alla nostra proposta ed al nostro modo di porci in generale, abbiamo deciso di affidarci a quella che ci è sembrata la scelta più giusta. Conosciamo l'operato di Bakerteam/Scarlet da anni, seguiamo quasi tutte le loro band e sappiamo in che modo lavorano. Sono di una professionalità ed affidabilità uniche. Non potevamo fare scelta migliore.

Bene Jean Marc, sappiamo che siete impegnati con la promozione del vostro album, ma prima di chiudere, noi di Hardsounds vogliamo chiedervi quali sono i vostri progetti immediati e se potete parlarci di un eventuale tour. Vi vedremo presto "On The Road"? Esatto, in questi giorni la promozione del disco è in cima a tutti i nostri pensieri, ma riusciamo comunque a muoverci su più fronti contemporaneamente. Abbiamo già pianificato (ed in corso di svolgimento) una serie di apparizioni Radio di settore in Italia ed all'estero e, come è normale che sia, stiamo cercando di pianificare delle date live per supportare al meglio il nostro nuovo lavoro. Per ora nulla di confermato, ma abbiamo diverse ottime opzioni che devono essere passate al vaglio. Per saperne di più, invito tutti a seguira la nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/housebreakingfan. Grazie mille per l'attenzione e lo spazio dedicatoci e spero di vedervi presto di persona in qualche live.

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