HOUR OF PENANCE
Poco prima della loro brutale performance in quel di Bari, siamo riusciti a intercettare il vocalist e il chitarrista dei deathster romani Hour Of Penance, Francesco e Giulio, coi quali è stato possibile fare una bella chiacchierata. Salve ragazzi. Volete presentarvi ai nostri lettori? Giulio: noi siamo gli Hour Of Penance, suoniamo Death metal e veniamo da Roma. Stiamo in giro da circa dieci anni e abbiamo all'attivo tre album, due demo e un 7'' che però non abbiamo mai pubblicato. Essenzialmente sono io ad occuparmi del songwriting, e nella loro storia gli HOP hanno visto vari cambi di line up. Per esempio lui (indica il vocalist, ndr) si è inserito da poco tempo. Parliamo del vostro nuovo album... Giulio: Si... 'The Vile Concpetion' finora ha ricevuto dei riscontri positivi un po' ovunque, siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto. In particolare perchè siamo riusciti ad andare sotto la Unique Leader. Ce sò cresciuto con le band del suo roster... Ecco, la Unique Leader... un'etichetta che promuove alcune delle band migliori in circolazione. Avete avuto problemi, difficoltà a farvi mettere sotto contratto? Giulio: sinceramente non più di tanto. Dopo il nostro secondo album ci è scaduto il contratto con un altro label, dunque abbiamo registrato della roba e l'abbiamo fatta sentire un po' in giro. Abbiamo avuto molti riscontri, tra cui la Unique Leader, che era il nostro obiettivo. So che recentemente avete fatto un tour con gli Origin, dei mostri sacri del genere. Che cosa ci raccontate a proposito? Giulio: E' stata una bella esperienza. Impressioni più che positive. Francesco: Certamente. Noi facciamo un genere simile al loro, e il pubblico ci ha sempre apprezzati. Gli Origin ci hanno sempre fatto sentire a nostro agio, sono proprio persone ok. Il tour è andato benissimo, la gente continua a chiamarci per suonare. Cosa ne pensate dell'attuale scena estrema? Francesco: TROPPA SPERIMENTAZIONE! Ci sta gente che mischia e sperimenta della roba e poi la definisce Death metal. Ma non è così! Mi viene in mente una certa band canadese che si è appena riformata... Francesco: Ma non sono solo loro! Prendi gli Spawn Of Possession, per esempio: ok sono tecnici, melodici, ma quello è death cazzo! Prendi invece... che ne so, i Necrophagist. Ci sono certi passaggi che col death non c'entrano nulla! Il Death metal deve far male, altrimenti non è tale! Giulio: Per quanto ci riguarda il Death metal è quello della Florida e della Svezia dei primi anni 90. Ti dirò la verità, per me quello di Schoulidner non era Death Metal. Suonava da Dio, faceva belle robe, ma per me i Death non li si può definire Death metal. Questo per fare un esempio. Cosa ne pensate della scena italiana, invece? Giulio: Sta migliorando. Cresce anno dopo anno. A livello underground c'è un grande movimento. Francesco: Vero. Fino a pochi anni fa era impensabile che in Italia nascesse un'etichetta capace di produrre solo Brutal Metal e organizzare concerti anche in Giappone (indica il logo della "Permeated" sulla T-shirt, ndr). Giulio: in ogni caso resta un problema di fondo: suonano sempre gli stessi. Le band ci sono, ma alla fine ci ruota intorno sempre la stessa gente. Progetti per il futuro? Giulio: tour negli Usa e in Europa. E a luglio iniziamo a registrare di nuovo. Ok, abbiamo finito. Volete lasciare un saluto ai nostri lettori? Francesco: Si! Supporto a palla!! Pure noi dovemo magnà, pxxxx xxx! E non sapemo fà nient'altro!! Giulio: un saluto a tutti!
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