HEROD (CH)
Debutto folgorante per gli Herod svizzeri, una botta di sludge/djent che fa male e di cui parliamo con il chitarrista Pierre Carroz, chiedendogli da dove arrivi tutto ‘sto pesante magma sonoro. Ciao Pierre, vuoi parlarci di voi, una piccola cronistoria della vostra giovane, ma già consapevole band. Pierre: Fin da quando vivevo a Malmö in Svezia nel 2006, ero influenzato da band come Meshuggah, ma anche Cult of Luna e Breach, ero interessato a questi riff poliritmici, minimali e downtempo, volevo avvicinare questi generi e creare qualcosa di veramente oscuro e dissonante. In quel momento non avevo idea di quello che sarebbe successo otto anni più tardi. Nel 2011 iniziai a lavorare con Fabien Vodoz(batteria) per impostare le canzoni e poi nel 2012 con il produttore Julien Fehlmann (Unfold, The Ocean, Coilguns). Allora usavo una chitarra a sei corde baritonale accordata in open A, ora uso una otto corde accordata in G o F. Con il produttore abbiamo cercato di riproporre lo stile ritmico dei Meshuggah e spingere gli aspetti dei brani verso la parte sludge e noisy. . . era fuori questione suonare come le band di metal moderno con un suono digtale e creato con chitarre a otto corde. Abbiamo registrato la chitarra con amplificatori vintage come Hiwatt, Sunn e Traynor degli anni '70. Durante la recensione ho parlato di quanto sia "inquietante" il vostro sound, da dove traete l’ispirazione per fare così del "male"? Pierre: E’ il tocco definitivo di Julien, il produttore! Abbiamo lavorato assieme a “Satanize” (evidentemente il soprannome del producer, n.d.r.) su ogni riff e drone che si può sentire sul disco. Anche se non siete abituati alla musica che facciamo, potreste essere toccati dalla profondità e oscurità a cui andiamo incontro. Di sicuro avete un background molto “pesante”, io ho parlato di Cult Of Luna, Neurosis e Meshuggah, ma anche di Melvins, Breach e Crowbar, vi piace l’accostamento di suoni così tosti, anche se per motivi diversi? Pierre: Certo, come ho detto nella prima risposta, ho sempre ascoltato metal prog-tecnico, down-tempo e i gruppi doom. La motivazione era quella di creare qualcosa a metà tra questi due generi, massicci, deformati e pericolosi. Anche il progressive rock ha fatto la sua parte in ‘They Were None’, soprattutto nei brani più articolati, quali gruppi avete incastonato nel vostro universo musicale? Pierre: Ancora una volta Breach e Cult of Luna! Ma anche Russian Circles, Shora, Mouth of the Architect, Kyuss, Opeth e l'ascolto di profonde voci femminili come Sophie Hunger o Shara Worden dei My Brightest Diamond. Di cosa parlano i testi dei vostri brani, avete un filo conduttore o sono storie a sé stanti? Pierre: Il tema principale è una critica del comportamento umano, il mio comportamento in particolare, come uno specchio per gli altri. Ciò che mi rende triste intorno a me, quello che mi fa pensare che siamo senza speranza. Herod è un altare dove adagio tutti i miei pensieri oscuri, mi permette di scavare in me stesso e di lasciar fluire tutti quei risentimenti pesanti che ho contro la mia condizione, contro il modo in cui ci trattiamo l'un l'altro, contro il fatto che, giorno dopo giorno, stiamo perdendo di vista la felicità. Parliamo dell’aspetto live, come vanno le cose in questo senso? Comunicate pure ai nostri lettori eventuali date se ne avete in cantiere. Pierre: Abbiamo la fortuna di suonare in grandi venues svizzere quest'anno, suoneremo al 14 ° Greenfield Festival a Giugno e il primo concerto di fuori dalla Svizzera sarà il 23 Agosto a Copenaghen. Potete trovare tutte le date su www.herodnoise.com Come siete arrivati a collaborare con Julien Fehlmann ( a parte il fatto di essere connazionali )? Siete soddisfatti del suo lavoro e di quello di Svante Försback? Pierre: Per me c'era una sola opzione. Julien ha prodotto alcuni grandi band noise-core svizzere quali Unfold, Forceed e recentemente Coilguns. L'ho contattato nel 2011 e abbiamo pianificato la sessione di registrazione per il 2012. La Mighty Music è molto attiva ultimamente. Vi trovate bene con loro? Pierre: E 'stato bello firmare per un'etichetta scandinava a Copenaghen che dista 30 km da Malmö, dove il progetto è partito. L'etichetta si prende cura del promo e della distribuzione e tutto sta andando davvero bene. Sono loro che ci hanno inserito nel festival di cui parlavo prima a Copenhagen il 23 Agosto! L'intervista termina qui. Vuoi aggiungere qualcosa? Pierre: Grazie mille per il vostro interesse, rimango a vostra disposizione per ulteriori informazioni. Vorrei ringraziare tutte le persone coinvolte nel progetto, ed ovviamente Satana!
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