VESANIA: Deus Ex Machina
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04/12/2014Tempi duri per il symphonic black metal. Ormai i nomi che lo hanno reso famoso o sono spariti o hanno sterzato verso lidi più commerciali, lasciando il genere in stato di semi abbandono. Ecco che allora Orion, bassista del colosso polacco Behemoth, trova il tempo di richiamare a se gli storici compagni di casa Vesania, e a distanza di ben 7 anni il ritorno discografico di questa onesta band ci viene servito niente meno che dalla Metal Blade. 'Deus Ex Machina' è certamente un bel disco, suonato con bravura e pieno di ottime tastiere, cariche di tutti gli arrangiamenti possibili atti a riempire di sinfonica maestosità tutte le dieci tracce qui presenti. L'opener "Halflight" non ci fa ben sperare, ma per fortuna già dalla seconda "Innocence" si intuisce che qualcosa di davvero positivo ci rimarrà nelle orecchie. Rispetto al passato, di black metal ne è rimasto poco, quindi tempi poco serrati e tanta pulizia dei suoni. L'accostamento allo stile dei celebri Dimmu Borgir è inevitabile, anche se fortunatamente, le tasiere qui presenti non raggiungono il livello di quelle pacchiane e ruffiane degli ultimi norvegesi, regalandoci dunque diversi momenti di bellezza durante "Dismay" e soprattutto in "Fading", resa anche interessante dal cantato spaziale nel break che prelude al finale. In sostanza, anche se il tempo non sembra aver asciugato gli ingranaggi della band di Orion e Daray, nonostante la qualità del disco, riscontriamo il solito problema, ovvero poco istinto e cattiveria e, al contrario, tanta cura dell'immagine, basta guardare le nuove foto della band.
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