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GHOST

Sotto un diluvio più o meno torrenziale incontriamo i nostri amici Ghost, in odore di Grammy (poi vinto, tra l’altro), che si stanno preparando a mettere a ferro e fuoco Pordenone con il loro sacro rituale. Vediamo cosa ci hanno detto...

Con l’ultimo album, 'Meliora', abbiamo assistito ad una sorta di cambio di immagine; avete delle nuove maschere, dei nuovi vestiti. E' una nuova epoca a tutti gli effetti, una cosa un po’ ‘dandy’, sembrerebbe… Ahah, si, potrebbe essere vista come una cosa simile… qualcosa che richiama un po’ gli anni ’20, gli anni ’30, ma con un aspetto che si potrebbe dire futuristico. Una nuova prospettiva, contestualizzata, più… urbana.

Un po' il futuro che incontra il vecchio? Si, però il futuro visto da 1920, quindi contestualizzato.

Le reazioni al disco mi sono sembrate ottime. Cosa ne pensi? Assolutamente. Assolutamente, ogni volta è meglio di quella precedente. Anche il disco prima era andato bene, e poi l’EP, ma ogni volta viene sempre fatto un gradino in più verso l’alto. E la cosa ovviamente la vediamo anche dai concerti, dalle venue in cui suoniamo. Stasera ad esempio non suoniamo in un posto enorme, ma in altre parti del mondo lo stacco l’abbiamo visto. In Francia ad esempio, abbiamo avuto un sostegno dei media enorme, brani alla radio, molta attenzione su di noi. E questo poi si è riflesso sui concerti, abbiamo dodici concerti solo in Francia, tra Novembre/Dicembre e adesso, sono parecchi per un solo paese.

Un paio di anni fa, quando ci incontrammo, mi avevate detto che per il nuovo album pensavate di registrare qualche brano extra, qualche cover. Ci siete effettivamente riusciti? No, non ci siamo riusciti. Lo faremo adesso, dopo la fine del tour. Un nuovo ep, forse, vedremo come va a finire. Abbiamo un sacco di pezzi su cui abbiamo discusso, il problema è che sulla carta è sempre facile. Ma a volte quando prendi un brano, anche un brano eccellente, e cerchi di farlo tuo, non ti convince.

Quindi quanto dovrebbe aspettare? Uhm, credo che l’intenzione sia quella di registrare verso aprile, quindi direi un’uscita verso agosto o settembre.

Da qualche tempo suonate anche dei brani acustici, ad esempio "If You Have Ghosts", e negli Stati Uniti avete fatto anche "Ghuleh/Zombie Queen". Avete trovato una nuova dimensione nell’acustico? In realtà è partito tutto come esperimento all’inizio, per vedere come veniva fuori. Ci siamo resi conto che era molto interessante. Il gruppo di solito suona sempre con un click, è tutto molto orchestrato e impostato, non possiamo jammare o divagare; ma nei pezzi acustici non c’è click, è tutto molto più ‘primordiale’, più ‘viva’. Ci piace molto, ci divertiamo. Questo non vuol dire che in futuro faremo un sacco di pezzi acustici o solo concerti acustici perché anche qui il problema e di sapere rendere bene i pezzi in acustico. Non possiamo scegliere quindici brani acustici, la rosa delle canzoni che riuscirebbero bene è molto ristretta.

Possiamo magare aspettarci qualcosa di acustico nel nuovo EP? Non credo, onestamente.

Sia in 'Infestissumam', sia in 'Meliora' il brano conclusivo contiene, o comunque ha a che fare con gli orologi e con il tempo. C’è un significato particolare? C’è qualcosa di "tempo" nei brani, nel senso che è il pezzo che chiude il disco. Ma in realtà si tratta di un aspetto scenico potremmo dire, drammatico. Ad esempio in "Deus In Absentia", essendo in un contesto più moderno, sentiamo un click, non è un vero è proprio orologio classico.

Siete stati nominati ai Grammy quest’anno, come vi sentite? Ovviamente vogliamo vincere! Ovviamente! Chi dice che non vuole vincere un Grammy, mente. Sono bugie. Ovviamente significa qualcosa, più per noi stessi, soprattutto perché è molto molto poco comune che vinca un artista svedese. O meglio, un artista svedese che scrive i propri pezzi e li interpreta. Max Martin ad esempio, vince quattro o cinque Grammy ogni anno, ma è un lavoro diverso, lui è un produttore, e lavora per diversi artisti. O Jonas Åkerlund, ne ha vinti due o tre, ma è un regista. A vincere, di svedesi, sono sempre personaggi ‘behind the camera’. Quindi in questo caso saremmo i primi… ah no scusa, saremmo i secondi svedesi a vincere!

Chi è stato il primo? Anne Sophie von Otter (risate). Ha vinto qualcosa sull’opera. Dovrei cercarlo su Google, ma ha vinto qualcosa come ‘Best Operatic’ o ‘Best Modern Operatic’ qualcosa. Ci sono già stati dei nominati in passato, mi pare che Swedish House Mafia o Aviicii siano stati entrambi nominati. Ma che vinca un artista svedese, non è molto comune. La Svezia è famosa per avere grandi songwriter e produttori, ma non per gli artisti. I Grammy di solito sono molto più orientati verso gli Stati Uniti.

Ci sarà un nuovo, quarto Papa? Quello attuale mi sembra una brava persona… Intendi in futuro? Beh, il nuovo Ep uscirà in autunno, e sarà una continuazione di ‘Meliora’, sempre con quell’aspetto futuristico, ma poi credo che Papa III se ne dovrà andare (risate).

Avete mai pensato di fare brani in altre lingue? Magari in svedese, o in italiano? Forse si, più avanti. Abbiamo già dei titoli in svedese di alcuni brani…"Spöksonat", ad esempio, e nel prossimo disco ci sarà un altro titolo in svedese. 

Avete già qualche parola in italiano, quando recitate 'Siamo con clavi siamo con Dio' in "Con Clavi Con Dio"…Si, anche se farlo adesso non sarebbe molto genuino perché siamo in un’epoca futuristica, ma nel prossimo saremmo più indietro, sarà più medievale, più antico, un’atmosfera più, uhm, "cattolica", se capisci cosa intendo. In 'Meliora' non si sono riferimenti a Cristo o altro, è un disco più esistenziale, il contesto è completamente diverso.

Ok, l’ultima domanda, un po’ gossipara (risate). E’ vero che nel video di "Cirice" ci siete voi senza maschera? Uhm, io ero lì di persona, ma non appaio nel video. Ero nella stanza, ma ero dietro la telecamera, non appaio in quello che vedi. Nessuno della band appare nel video. E’ sempre difficile distinguere tra chi dice cosa. Ovviamente diranno che io ero lì. Ma non appaio poi nel video, ahahah. Sarebbe anche stato difficile aiutare la regia se io mi fossi buttato in mezzo al pubblico magari dicendo ‘ehi sono io, della band!’ (risate).

Avete in programma un nuovo video? Si, ma non abbiamo ancora deciso per quale brano. Siamo abbastanza indecisi, perché in Europa "He Is" è una grossa hit in molti paesi. Ma negli Stati Uniti, dopo "Cirice", adesso faremo uscire "From The Pinnacle To The Pit" come nuovo singolo. Ma alla fine credo faremo un video per "He Is", da fare uscire come singolo anche negli Stati Uniti, se possibile.

Adesso uno si aspetterebbe che l’intervistato sparisca in una nuvola sulfurea, e invece ci siamo persi in chiacchiere sugli immigrati italiani in Svezia (l’intervista si è svolta in svedese, motivo della nostra divagazione)…

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