DEATHSTARS
Dopo quattro anni di silenzio e qualche cambiamento nella line-up, i Deathstars tornano alla carica con 'The Perfect Cult', un album che prosegue il discorso iniziato col lavoro precedente, arricchendolo in chiave retrò. Abbiamo parlato del presente e dell'immediato futuro della band con Emil Nödtveidt aka Nightmare Industries, il chitarrista della band.
Salve e grazie per averci concesso questa intervista. Ci parli delle idee alla base di 'The Perfect Cult'? Volevamo creare un album che fosse meno "fast food" e più una colonna sonora, più oscuro e profondo dell'ultimo album. Immagino che appena iniziato le cose siano diventate sempre più oscure strada facendo, è anche il primo album in cui usiamo la batteria vera che aggiunge un bel feel naturale e non rigido come in passato.
Nei primi ascolti, la prima cosa che ho pensato è che fosse l'album più anni Ottanta che abbiate mai fatto. Da dove scaturisce questa decisione? Credo ci sia un po' degli anni Ottanta, ma è stato fatto tutto per puro istinto perché in qualsiasi maniera le canzoni sono venute così. Abbiamo usato alcuni synth retrò molto comuni negli anni Ottanta e anche altri che lo erano più negli anni Sessanta e Settanta. Volevamo fare un disco opposto a quello dell'ultima volta, e credo che ci siamo riusciti.
Questo album suona molto dark e lineare, pur se ben concepito. E' una nuova ondata per i Deathstars? Non credo che lo sia, questo disco è solo una personale riflessione di tutto il tempo riguardo quell'area. Il prossimo prenderà un'altra sterzata e ho il presentimento che sarà nuovamente una sospresa per la gente, ma non in senso negativo ovviamente. A volte è bello sfidare i propri limiti come musicista ed espande il tuo modo di lavorare.
L'abbandono di Cat casino ha influenzato il vostro sound? A dire il vero no, perché non è mai stato un grande contributore nel songwriting. Abbiamo sempre fatto tutto io e Whiplasher dunque non è cambiato nulla. Nemmeno il sound dal vivo è cambiato, piuttosto abbiamo una resa più potente, la musica pompa, è più potente, più vibrante e diretta. Ci manca molto Cat, come amico e fratello, ma tecnicamente non ne abbiamo sofferto molto. In qualche maniera siamo cresciuti utilizzando meglio le nostre risorse e ottimizzando quelle che avevamo.
La produzione è molto pulita e nitida. Nello specifico, ho apprezzato molto la batteria. Cosa ci dite riguardo la produzione? Grazie, fare le cose nel modo giusto ha richiesto un processo molto lungo, ci è voluta quasi un'eternità per mettere ogni cosa al proprio posto. Stefan Glaumann ha fatto un gran lavoro col missaggio e Roberto Laghi è stato grande con la registrazione di batteria chitarra e basso. Il video di "All The Devil's Toys" era semplicemente fantastico, come un'orgia tra Laibach, 69 Eyes e Sisters Of Mercy.
Qual è l'idea dietro al video? "All The Devil's Toys" è una canzone piuttosto diretta sui piaceri della carne e vivere senza morale. Nel tentare l'ascoltatore con un luogo dove non ci sono leggi, non esiste l'innocenza e starci è una gran figata. Il parco-giochi più oscuro, diciamo...Dal punto di vista visivo descrive una pioggia acida, soldi sporchi, petrolio su autostrade crepate, i giocattoli del diavolo (simbolico di cose moralmente discutibili), ciarlatani e libertini che vanno in giro a case di bambole in fiamme e la gente che annega nel mercurio. Il video è l'interpretazione che il regista (Ivan Colic di iCode)) ha dato del testo. Le idee che ci ha presentato ci sono piaciute molto e abbiamo deciso di procedere sotto la sua guida e si è rivelata un'ottima scelta. Ha molto a che fare con la corruzione dell'umanità in tutte le sue forme.
Cosa ci dici del concept del nuovo album? Non c'è alcun tema voluto, benché esista un fil rouge che è l'affrontare la tua oscurità interiore e si manifesta più o meno, in un certo senso, in tutte le canzoni anche se hanno storie e angolazioni differenti. La tematica è la disperazione di trovare un senso nelle cose per poi finire a non credere in nulla. Come credere in nulla diventa adorare la nullità e come si trasforma in autodistruzione perché si diventa emotivamente indifferenti.
Passerete dall'Italia per un tour promozionale del nuovo album? Certamente, e siamo super entusiasti di tornarci, saremo a Bologna e Romagnano Sesia ad ottobre. Sarà spettacolare, cazzo! A Bologna il 24 ottobre a Zona Roveri e a Romagnano alla R'N''R Arena il 25. Non perdetevele!
Questa è una domanda più personale. So che te lo avranno chiesto un migliaio di volte, ma te lo chiedo ugualmente: chi era Jon Nodtveidt? Era mio fratello. Ok, abbiamo finito. Sentiti libero di concludere a tuo piacimento... Non vedo l'ora di tornare in Italia questo autunno, non perdete i nostri concerti e il nostro nuovo album 'The Perfect Cult'. Sbiancamento anale!
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