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CAYNE

Ciao ragazzi, vista la nostra impossibilità nel seguire il release party, raccontateci un po' com'è andata: il feedback ricevuto, i brani che avete suonato, ma soprattutto con quale spirito crediate la gente sia venuta a vedervi suonare. Che sensazioni avete sentito in particolare ? (Andrea): Il concerto che abbiamo tenuto il 26 gennaio scorso al Factory di Milano lo ricorderemo per sempre, per tanti motivi. Era la prima data senza il nostro Claudio Leo, la data di presentazione del nuovo album. Eravamo tesi, è stata molto dura, emotivamente non è stata semplice da gestire. Abbiamo eseguito l’intero set del CD più “In my eyes return”, un pezzo scritto da Claudio Leo che fa parte del primo album “Old faded pictures”, durante il quale il cantante della prima formazione dei Cayne, Mario Piazza, è salito sul palco a cantare con Giordano. Il pubblico presente fin dalle prime note ci ha dimostrato tutto il suo calore e l’affetto, incitandoci e stringendosi letteralmente intorno al palco con noi. Tutto questo ci ha aiutato moltissimo, la tensione si è piano piano allentata ed ha lasciato fluire tutta l’emozione. Con voi c'erano anche vostri amici e compagni di sempre, conosciamo personalmente il carissimo Filippo, che è stato con voi nel periodo di registrazione del debutto. Come guardate quel periodo visto che sono passati ben 12 anni ? (Andrea): Con noi quella sera c’erano tantissimi amici che sono venuti per aiutarci ad affrontare una serata . C’era Pietro Leo, fratello di Claudio, che ci ha dato una carica ed un’ energia indescrivibile. C’era Patrizia, la sua compagna. C’erano tutti gli ex-componenti dei Cayne, Filippo “Oinos”, Mario Piazza, Daniele Rossetti, Raffaele Zagaria, c’erano Andrea, Cristina e Marco dei Lacuna Coil. Alla seconda parte della domanda credo avrebbe potuto rispondere solo Claudio. Avete un messaggio da lasciare a tutti quegli stupidi che pensano che state continuando a suonare per un mero motivo economico, e che l'assenza di Claudio vi "aiuti" sul fronte della pubblicità ? (Andrea): E' inevitabile che ci siano alcune persone che non condividano la nostra scelta di continuare. E’ stata una scelta difficile e sofferta: in quei giorni di gennaio ci siamo rinchiusi in noi stessi per capire quale strada prendere, se continuare e come. Posso dire che il percorso che ha portato all'uscita del nuovo album nel 2013 è stato molto lungo, difficile e faticoso, un percorso mai abbandonato da Claudio, che ci ha sempre fermamente creduto tanto da ricostruire da zero la band nel 2006 per ripartire di nuovo: noi e chi lo ha conosciuto veramente sappiamo con quanta passione e quanta dedizione. Continuare oggi con i Cayne significa quindi continuare a far vivere lo spirito di Claudio, attraverso le sue canzoni, significa portare avanti il suo progetto in cui lui ha messo tutto se stesso. Significa continuare a fare quello che ci ha chiesto di fare Claudio, come vuole la sua famiglia. Chi parla di pubblicità o di questioni economiche non ci conosce realmente e non conosce Claudio, probabilmente non erano presenti il 26 gennaio alla presentazione: alla fine dell’ultimo pezzo, Pietro Leo e tutti gli ex Cayne si sono stretti intorno a noi sul palco, tutti insieme a testimoniare tutto questo. Apriamo un ampia parentesi per ciò che avete fatto in questi anni. Siete passati da un debutto dal sapore essenziale, semplice e autentico, ad un secondo disco molto forte, denso di melodie e con tante idee contrastanti. Poi tante persone si stanno complimentando per il lavoro di Giovanni al violino, che mai quanto ora si unisce alla grande a tutto il sound dei Cayne. Parlateci un po dei vostri lavori. Csa pensate a distanza di così tanto tempo di Old Faded Pictures ? (Andrea): Come ti dicevo della line up dei tempi di “Old Faded Pictures” è rimasto solo Claudio Leo, ma c’è sempre un sottile filo conduttore che unisce e traghetta il sound dei Cayne del 2001 ai giorni nostri. “Old Faded Pictures” ha gettato le basi per la naturale evoluzione dei Cayne di oggi, l’inserimento di nuovi musicisti e nuovi strumenti come il violino elettrico hanno permesso di rendere ancora più ricco e variegato il nostro sound, fatto di molti contrasti e sfumature. Crediamo di essere riusciti a creare un sound particolare che ci differenzia da tante band oggi in circolazione. Visto che è il nostro brano preferito tra tutti i vostri mai composti, c'è secondo voi una traccia nel nuovo disco assimilabile alla splendida "In My Eyes Return" ? Ve lo chiediamo perchè nell'album ci sono sempre dei forti richiami al passato, ed è sempre importante tenersi stretto quest'ultimo senza però regredire ... (Andrea): Credo di si, pur essendo e rimanendo “In my eyes return” un pezzo splendido, tanto da averne inserito una versione live nell’EP intitolato “Addicted” del 2001, ascoltando attentamente il nuovo album ci si accorge che ci sono molti pezzi che hanno lo stesso imprinting, tipo “Like the Stars” . Le chitarre nell'album sono bestiali, ma in generale il vostro sound è elegante e potente. Quali sono da sempre le vostre più grandi influenze ? (Andrea): Si, il suono delle chitarre dell’album è veramente al top, ma nel suo insieme il suono dei Cayne è molto ben curato e definito in ogni piccolo particolare, tutto questo grazie al nostro chitarrista Marco Barusso, responsabile della produzione e del sound in ogni suo aspetto. Marco è un ottimo sound engineer riconosciuto a livello mondiale ed ha fatto un lavoro eccelso. Ci sono alcuni brani nell'album che hanno una storia particolare meritevole di essere ricordati ? Qual è l'esperienza live che più vi portate nel cuore ? (Andrea): “Together As One” ha una storia singolare, è uscito praticamente in un’unica sessione di prove appena dopo aver selezionato Giordano come il cantante della band. E’ stata abbozzata la struttura mentre Giordano si è messo in un angolo a canticchiarsi una melodia e come per magia in modo estremamente naturale è uscito il pezzo. Solo in un secondo momento si è affinato il testo, ma tutto il processo ha preso forma fin da subito nel modo in cui la potete ascoltare ora, tanto che per non perdere l’idea Marco è scappato fuori dalla sala prove ed è tornato dentro con un vecchio mangianastri a cassette scovato chissà dove, quella versione, appena completata, è praticamente identica a quella poi incisa ed era stata composta mezz’ora prima, l’abbiamo resa disponibile per Musicraiser. Uno dei live più particolari che ricordiamo è quello a Trezzo D’Adda nel marzo 2010 in apertura ai mitici Saxon, i quali ovviamente non sapevano nulla di noi. Ricordo che durante il nostro soundcheck Mr. Paul Quinn è rimasto in piedi li di fronte a noi, per un attimo abbiamo temuto il peggio. In realtà invece voleva complimentarsi con noi ed ha iniziato a chiederci di raccontargli del nostro progetto, tant’è che siamo rimasti in contatto da allora fino a regalarci lo splendido solo che potrete ascoltare in “Black Liberation”. Ci sono altre date in programma, magari in altre città tipo Roma, Firenze o il sud Italia ? (Andrea) A Marzo partiremo per il tour europeo a supporto del nuovo album insieme ai Viza, saranno 14 date in 18 giorni in città come Berlino, Lucerna, Francoforte, Londra, Parigi, Budapest, Praga, Monaco, suoneremo anche all’Hammerfest il 15 marzo. Per l’Italia abbiamo intenzione di organizzare un tour per l’estate, ci stiamo ancora lavorando ma sicuramente faremo in modo di tornare al centro ed anche al sud, dopo l’esperienza di ottobre 2011 con gli amici Lacuna Coil. L'artwork del cd è diretto, anche questa volta avete puntato sulla semplicità. C'è un concept che lega i testi alla copertina o sono due mondi differenti ? (Giordano) : Abbiamo lasciato carta bianca al grafico, Matteo “Piter” Pederzini che ha preso spunto dai testi, dalla musica e dal concept del “Caino” simboleggiando Abele nella carta col cuore sanguinante in copertina. Io sono un appassionato di fumetti di ogni tipo, dai Marvel ai Bonelli ai classici italiani tipo Corto Maltese e mi ha convinto immediatamente il lavoro di Matteo. L'altro peccato spesso commesso da molti, o meglio, qualcosa che alla fine può dare anche un po' fastidio (ma questo dovete dircelo voi) è il fatto di essere nominati come "quelli dove suonano gli ex-Lacuna Coil". Per quanto sia un piacere/onore essere ricordati così, non vi rompe un po' la cosa ? (Andrea): I Lacuna Coil sono degli amici e delle splendide persone, il fatto che ci sia una parte del passato che ci lega a loro è un fatto ineludibile. Sono comunque passati molti anni da quel periodo, nel corso dei quali i Cayne hanno sviluppato una loro identità ben definita ed indipendente dai Lacuna Coil, per cui credo sia solo una questione legata al passato. Personalmente speriamo di non dover aspettare ancora tanti anni per un altro seguito, avanti così e in bocca al lupo per tutto. Se avete qualcosa da aggiungere, siete liberi di dire ciò che volete! (Andrea): Crepi il lupo! Abbiamo tanto materiale nuovo su cui abbiamo già iniziato a lavorare, le idee non mancano e sicuramente lavoreremo sodo per dare seguito a questo nuovo album intitolato “Cayne”, a simboleggiare una nuova ripartenza. Grazie ad HardSound per averci ospitati ed ai suoi lettori. Se qualcuno volesse aiutarci a sostenere parte delle nostre spese per il tour di Marzo, potete registrarvi sul sito www.musicraiser.com ed in base a quanto vorrete donare riceverete in cambio un “regalo” personalizzato. Non aggiungo altro, registratevi e andate a vedere con i vostri occhi! Per restare in contatto con noi potrete consultare www.cayne.it oppure seguirci tramite la nostra pagina facebook.

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