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BROTHER FIRETRIBE

Ritornano dopo sei anni di assenza dalle scene. Lo fanno con un disco spettacolare, diventando anche Top Album per noi di Hardsounds. Potevamo mica non intervistarli?!? Ciao Pekka, abbiamo dovuto aspettare ben sei anni dall'uscita di 'Heart Full Of Fire' per ascoltare un nuovo lavoro. Quali le ragioni che vi hanno tenuto lontani così a lungo da uno studio di registrazione? Emppu troppo impegnato con i Nightwish? Pekka: Si, inizialmente era una delle ragioni. I Nightwish partirono in tour dopo la registrazione del nostro DVD 'Live At Apollo', quindi pensammo di prenderci una pausa. Onestamente, non pensavamo di prendecela così lunga. La vita ha preso poi il sopravvento, ed ognuno di noi è rimasto impegnato per le cose più disparate. Io e Tomppa ci siamo visti di tanto in tanto, ed abbiamo scritto le canzoni, ma non c'era niente di programmato. Sono stati incontri casuali. Poi un bel giorno ci siamo svegiati, ed abbiamo capito che di tempo ne era passato davvero troppo, così abbiamo deciso di lavorarci su intensamente, ed infine registrare il disco. La produzione dei vostri album è sempre stata di gran livello grazie al lavoro di Emppu. Ha prodotto anche 'Diamond In Firepit'? Pekka: Intanto grazie. Si, è suo il lavoro, e siamo ancora una volta molto soddisfatti. Come nasce un brano dei Brother Firetribe? C'è qualche differenza nel modo in cui componete oggi rispetto al passato? Pekka: Abbiamo fatto le stesse identiche cose di sempre. Dalla scrittura al mastering. Scrivere un brano avviene in maniera spontanea e naturale, e non ci ragioniamo molto sopra. Utilizziamo una sorta di "ridometro" (Pekka lo chiama "smile meter", ndr): se una canzone ci fa sorridere, allora il gioco è fatto. Dopo si tratta solo di far rendere i suoni al meglio possibile.

Il nuovo album contiene il brano "Tired Of Dreaming", che tu hai scritto assieme a Tompaa. Lo stesso brano lo troviamo anche nel disco di debuto dei The Magnificent uscito qualche anno fa. Come vi siete accordati per l'utilizzo della canzone? Pekka: Si, il brano fu scritto da me e Tomppa per quel progetto. Torsti (Leverage) ha svolto poi un gran lavoro sul brano adattandolo in base alle sue potenzialità per l'album dei The Magnificent. Un brano talento intenso che abbiamo deciso poi di registrarlo a modo nostro. E' uno dei pezzi che preferisco del nostro disco. In 'Heart Full Of Fire' avete reinterpretato il brano di Mike Reno "Chasing The Angels", tratto dalla colonna sonora di 'Aquile d'attacco'. Ora avete coverizzato "Winner Takes It All" di Sammy Hagar, tratto dalla colonna sonora di 'Over The Top'. Per caso siete appassionati di action movie americani degli anni '80? Pekka: E' una sorta di tradizione la nostra. Amiamo quel genere di film e le loro spettacolari colonne sonore. Certo non posso affermare di essere un grande appassionate di quel genere di pellicole (Over The Top, ad esempio, per me è una merda di film), ma sicuramente lo sono per le colonne sonore. Perchè 'Diamond in the Firepit'? Cosa volete comunicare? Pekka: Si racconta che un diamante può brillare ancora di più dopo averlo buttato nel fuoco. Crediamo che le canzoni dell'album siano rimaste in un "fire pit" per sei lunghi anni. Inoltre, la frase contiene le parole "diamond" e "fire", quindi sai già cosa ti aspetta... La tua voce ha un timbro assai riconoscibile e personale. Ad ogni modo, ti ispiri a qualcuno in particolare? E ci sono cantanti che appartengono al presente che apprezzi? Pekka: Sono un grande fan di mostri sacri tipo Steve Perry, Lou Gramm e John Waite. Ma anche di cantanti soul come Marvin Gaye, Bobby Womack, Sam Cooke, e la lista potrebbe continuare all'infinito. In merito a singer moderni, adoro Bruno Mars. E' fenomenale. Non abbiamo notizie dei Levarage dal 2009 ('Circus Colossus' ultimo lavoro pubblicato). Non esistono più, oppure dobbiamo aspettarci qualcosa di nuovo nel prossimo futuro? Pekka: No, ci siamo presi solo una pausa. Recentemente ne abbiamo riparlato, e forse riusciremo a pubblicare qualcosa il prossimo anno. E non vedo l'ora.
Il vostro primo album è un disco eccezionale. Ma crediamo abbia un grosso difetto: la presenza della drum machine. Perchè? Pekka: Non avevamo un batterista quando iniziammo le registrazioni del debutto. Kalle si unì a noi solo durante. Alla fine avevamo già registrato il disco quando ci accorgemmo che ai brani mancava il groove a cui aspiravamo. Così chiamammo Kalle il quale arrivò subito nello studio per registrare il charleston e piatti. A quel punto non avevamo più tempo per registrare di nuovo le parti di batteria. E' sicuramente un difetto, ma è anche una parte del suo appeal. Ritornando al nuovo album, c'è un brano che possiamo considerare come il trademark dei Brother Firetribe? Possiamo suggerire "Trail Of Tears"? Pekka: Certo! Amo quella canzone. Si tratta del primo brano che abbiamo scritto dopo aver composto 'Heart Full Of Fire'. Ha in sè tutti gli elemeti che possono far ricondurre ai Brother Firetribe. Solitamente sono in molti a considerare il proprio ultimo disco come il migliore della carriera. Vale lo stesso anche per voi consioderando 'Diamond In The Firepit'? Pekka: E' un luogo comune, lo so. Sono consapevole di cadere anch'io nel cliche, però in tutta onestà penso davvero sia il nostro miglior disco. Passiamo alla dimensione dal vivo. L'estate è ormai alle porte, e supponiamo andrete in giro per il mondo a suonare nei festival. Sarete anche in Italia? Pekka: Stiamo lavorando per smuovere i nostri culi e partire in tournè per l'estate. In merito al vostro paese, abbiamo serie intenzioni di ritornarci. Ci siamo divertiti tantissimo l'ultima volta a Milano. Date un'occhiata di tanto in tanto alle nostre news che presto qualcosa confermeremo. Bene, Pekka. E' tutto. Grazie per l'intervista. Libero di aggiungere qualsiasi altra cosa all'intervista... Pekka: Grazie per l'opportunità di che ci state dando di farci conoscere ancora di più in giro. Lo appreziamo molto. Grazie anche a tutte le persone che hanno atteso pazientemente l'uscita del nuovo album, sperando che l'attesa abbia ripagato la pazienza. A presto.

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