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BLANC FACES

Tra i debutti più scintillanti del 2005 nell'ambito delle sonorità AOR e limitrofe, un posto di rilievo va sicuramente assegnato ai rockers transalpini Blanc Faces, i quali hanno dimostrato, col supporto di un solo album, di avere tutte le carte in regola per affermarsi musicalmente anche a grande livello. Hardsounds ha voluto salutare il disponibilissimo Brian Le Blanc, che ci ha raccontato alcuni divertenti aneddoti legati al proprio progetto: ecco l'intervista...

Ciao Brian, sono molto orgoglioso di poter parlare con te... come va?
Va tutto alla grande, e grazie mille per averci concesso questa intervista!

Prima di parlare del vostro debut album, che ho recensito come una delle migliori uscite dell'anno, tracciamo una piccola biografia del progetto: dove, quando e come nascono i Blanc Faces?
Sono davvero lieto che tu abbia apprezzato così tanto il nostro cd, grazie mille. Blanc Faces è un progetto che vede impegnato me e mio fratello Robbie, supportati dall'aiuto di alcuni talentuosi amici. Io e Robbie abbiamo cantato e suonato per numerosi anni, sino a quando abbiamo deciso di registrare alcune delle nostre canzoni: a questo punto entra in gioco Serafino Perugino, che grazie alla Frontiers ci ha dato la grande opportunità di rendere realtà il nostro primo disco.

Dopo numerosi ascolti sono sempre più convinto che "Blanc Faces" sia una vera gemma per tutti gli amanti delle sonorità AOR e rock melodiche, combinando alcune melodie in classico Journey-style con un approccio personale e rivisitato: siete d'accordo con la mia analisi?
Non posso che confermare in toto il tuo pensiero, sono d'accordo su tutti i punti da te esposti.

Quali sono secondo voi le migliori songs del cd? So benissimo che un artista ama ovviamente tutte le sue composizioni, ma io non posso nascondere di avere un certo debole, ad esempio, per "It's A Little Too Late"...
Sono davvero felice di come siano venute le canzoni nel loro risultato finale, e ti dico che tra le mie favorite ci sono sicuramente "We Will Rise" e "Here's to you".

Avremo l'opportunità di sentire un secondo cd dai Blac Faces?
Lo spero davvero, stiamo seriamente pianificando la possibilità di poterlo fare...

La Francia non è sicuramente un paese con una radicata scena rock melodica, ma in questi ultimi periodi ho notato una certa rinascita dell'interesse in questo genere di musica, cosa confermata tra l'altro dall'ottimo ultimo album dei vostri connazionali Silence. Cosa pensi a riguardo?
Pensa che mi cogli alla sprovvista, non conosco questa band, vorrei davvero ascoltare qualcosa del loro operato... Comunque spero che le persone in genere inizino ad apprezzare ancora una volta questo stile di musica che, inutile dirlo, noi amiamo. Sarebbe davvero grande...

Quali sono gli artisti e i gruppi che vi danno l'ispirazione per scrivere musica?
Per questo disco ti direi senza dubbio Steve Perry e i Journey, ma anche i Survivor, i Foreigner e Lou Gramm: tutte grandissime bands!

Sono sempre curioso, nelle mie interviste, di sapere la top-five personale del mio interlocutore nella classifica rock melodica di tutti i tempi: qual'è la tua?
Eccoti servito! "Don't stop Believing" e "When you love a woman" dei Journey, e ora come ora mi sovviene "I want to know what love is" dei Foreigner... So che non sono cinque e ti prego di scusarmi, ma è comunque un buon inizio... appena avrò quelle che mancano mi farò sentire!

Giusto una domanda riguardo alle date dal vivo: avremo mai la possibilità di vedere i Blanc Faces dal vivo in Italia? Sarebbe davvero una gran cosa!
Siamo pronti per suonare in Germania allo "Unites Forces of Rock" previsto il 30 ottobre, spero davvero che l'Italia sia la nostra prossima meta!

Grazie mille per la tua gentilezza Brian, ti lascio il dovuto spazio per concludere l'intervista e salutare i lettori di Hardsounds!
Sono davvero onorato che tu abbia apprezzato così tanto la nostra musica, grazie a te, ai lettori di Hardsounds e a tutti quelli che sono diventati fans dei Blanc Faces... noi lo apprezziamo tantissimo! Che Dio vi benedica...

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