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BANGALORE CHOIR

David Reece è un vero rocker, un grandissimo personaggio, disponibile ed affabile quando a riposo, grintoso ed incazzato quando ha un micorfono di fronte ed una band alle spalle. In occasione dell'uscita di 'Cadence', sequel di 'On Target' del 1992 dei Bangalore Choir, abbiamo scambiato quattro chiacchere con il singer statunitense in completa armonia, disponibile anche sulle domande sull'epoca trascorsa negli Accept. Buona lettura. Ciao David, è un vero onore poter ospitare sulle nostre pagine un mostro sacro come te, grazie del tempo che ci potrai dedicare. Ciao Giacomo! Grazie a te per l’opportunità di parlare con te e tutti i tuoi lettori!!! Ancora una volta la tua performance è travolgente, sei d’accordo se dichiaro che questo cd è il perfetto seguito di 'On Target', se non ancora meglio? Wow! Grazie mille! Abbiamo provato a mantenere il vibe originale specialmente nei ritornelli, nelle melodie prepotentemente melodiche, ma nel contempo siamo cresciuti musicalmente e, parlando di produzione e mixaggio, le cose sono veramente diverse rispetto il 1992 Ribadisco che sono rimasto veramente impressionato da 'Cadence', avendo ancora solo il promo del cd, non so se hai scritto tu tutti i pezzi, o ti sei avvalso anche di collaboratori esterni. Nel Cd “completo” potrai notare che due canzoni sono state scritte da Tommy Denander nelle quali io ho composto i testi, inoltre il mio caro amico Christian Tolle dei Cooper Inc. mi ha aiutato nella stesura di alcune parti musicali così come ha fatto Martin Kronlund (chitarrista dei Gipsy Rose). Mi sono fatto inoltre dare una mano per i testi da un paio di amici che sono Kyle Roberts e Dee Jukes, comunque gran parte dei testi sono stati scritti da Andy Susemihl e dal sottoscritto. Parlando invece dell’aspetto prettamente musicale, che differenze ritieni ci siano tra il tuo album solista dello scorso anno rispetto a 'Cadence'? Bangalore Choir è una band a tutti gli effetti, il mio album solo 'Universal Language' è stato una sorta di riflessione personale del viaggio della mia vita, un album che ho sempre voluto fare a tutti i costi. L'album scritto per l’occasione, oppure contiene eventuali tracce non comprese nel primo lavoro? No, tutte le canzoni sono state scritte tra la fine del 2009 ed il 2010 Come mai John Kirk, Ian Mayo, and Jackie Ramos hanno rifiutato l’offerta della reunion (membri dei Bangalore presenti sul disco d'esordio), mentre Curt Mitchell and Danny Greenburg hanno accettato? Ad onor del vero Curt e Danny sono membri fondatori ed originali a tutti gli effetti, Ian e Jacky hanno proseguito la carriera musicale ed erano impegnati con altri prgetti, e comunque erano parte solo della band quando eravamo in tour, non in studio. John Kirks, invece, a proposito dei Bangalore Choir ha veramente cambiato radicalmente punto di vista negli anni, la sua passione oggi è il reggae, quindi ti ho spiegato tutto... Chiarissimo, cosa mi dici della tua etichetta Aor Heaven Records, ti ha seguito e aiutato nella creazione di questo lavoro? Assolutamente grandi, sono una label più che professionale che crede indefessamente negli artisti che scrittura Cosa pensi dello strano clima di ritorno all’hard rock di stampo “classico” che va di moda ora negli States? Credo che finalmente ci sia la predominanza di band che sono più simili agli anni ’80 che indecenti cloni grunge, non credi? Certo, hai assolutamente ragione! Molte radio hanno ripreso a mettere in onda rock “classico”, hair metal, nonchè band giovani di grande interesse, e penso che sia eccezionale. Vibrazioni positive sono sempre le benvenute in un periodo come questo di crisi economica mondiale, questa positività fa tornare in mente i “vecchi tempi”. Tornando al disco è curioso che Andy Susemihl, che è un grande chitarrista e che negli anni ’90 era parte integrante degli U.D.O. ora sia un tuo fedele adepto. Dove l’hai ritrovato? Dopo lo split con Udo non se ne era saputo più nulla! Adesso non vivo più negli States, ma in Germania, qui c’è un pub che si chiama "Rock-Inn", il padrone conosce chiunque abbia imbracciato uno strumento una volta nella vita, quindi ha chiamato Andy e gli ha fatto presente che stavo cercando un chitarrista; ci siamo incontrati durante la festa di Halloween del 2008 ed è così che il tutto è iniziato! Cambiando un attimo argomento, una piccola ma dovuta divagazione in merito agli Accept è d'obbligo. Quando ti guardi allo specchio, cosa pensi realmente oggi di ciò che hai passato con loro in quegli anni? E’ una parte importantisima della mia vita e sempre lo sarà! Gli Accept mi hanno davvero aiutato ad avere una sorta di visibilità mondiale, di gestire e usare al meglio la mia voce e di realizzare le fondamenta e l’importanza della disciplina, forse persò suona un po’ troppo crucco, no? (ndr. Risate) L’unico disco su cui tu hai preso parte nella lunga discografia degli Accept è 'Eat The Heat', che a mio avviso è uno dei dischi più sottovalutati della storia. La gente solo recentemente ha imparato ad apprezzarlo e ad assaporarne il vero valore. I pezzi erano unicamente scritti a Wolf Hoffman (chitarrista degli Accept) e sua moglie/manager Gaby, oppure hai apportato il tuo estro in fase di composizione? Assolutamente sì, sono stato molto coinvolto nella stesura dei brani, si è trattato di un raro momento di lavoro di gruppo. Sono concorde nell’ammettere che sia un grande disco, comunque il mio preferito di sempre Corrisponde a realtà il fatto che alla fine del tour di 'Eat The Heat' ci fu una violenta scazzottata tra te e Peter Baltes (bassista degli Accept)? Ammetto che la tua domanda corrisponde a realtà. Mi spiace, ovviamente, per come sia andata a finire! Hai avuto più notizie di Jim Stacey (chiarrista ritmico degli Accept all’epoca di Eat The Heat)? No, non lo sento da tantissimo tampo, tu hai notizie? No, a meno che non abiti nei dintorni di Milano (risate). Torniamo ai Bangalore, so che suonerete al "Firefest" ed all'"H.E.A.T Festival". Il dividere il palco con i Lynch Mob, Nelson, Jimi Jamison, etc non ha il sapore di una dolce vendetta per te, il realizzare di essere parte integrante della storia dell’hard rock? Sono completamente soddisfatto, onorato e rinconoscente per l’opportunità di potermi esibire in questi festival, let’s rock!!! Superata questa fatica, cosa devo aspettarmi per il futuro ora che sei piacevolmente inarrestabile? Sto terminando di registrare le voci per il nuovo disco dei Tango Down che uscirà all’inizio di novembre. Ho scritto inoltre tutti i testi per il nuovo “Salute” (progetto di Mikael Erlandsson dei Last Autumn's Dream) su cui ho registrato anche cori su alcuni pezzi. Sto inoltre scrivendo canzoni per il mio nuovo solo album, la produzione dovrebbe essere terminata al più presto. Inoltre sto lavorando sulla pianificazione di date eurpoee. Appunto, nella pianificazione, uno spazio per alcune date in Italia l'hai previsto? Tranquillo, ci sto lavorando. Sarebbe grandioso. Abbi fidiucia però!

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