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YACOUBA TRIO: Ouida Road

data

02/05/2025
80


Genere: Jazz
Etichetta: Deviation Records
Distro:
Anno: 2025

Yacouba Trio. ‘Ouida Road’. Esordio jazz di David Jacob. Un progetto dove non c’è un protagonista, ma tre interpreti con parità e interscambio fra le parti (scuola Bill Evans). Jacob nasce come trombettista (conservatorio di Le Havre), ma lo conosciamo come il bassista dei Trust dal 1996 (autodidatta, ispiratosi a Jaco Pastorius). Dal 2018 studia il contrabbasso, ed in poco tempo ottiene un diploma in musica classica e jazz. Come compositore ha partecipato alla stesura degli ultimi album della band francese, e dell’ultimo progetto solista del cantante Bernie Bonvoisin. Si rapporta al nuovo strumento con un approccio fisico completamente differente, rielaborando nozioni e facendosi travolgere in nuova allettante fase evolutiva in cui compone per sé stesso, ed il cui fisico che diventa metà strumento (lo sostiene e si incorpora ad esso); pizzicandone le corde genera un suono che non necessita di cantato, perché dalla risonanza ingombrante. Sta a lui ora indirizzare l’umore delle sue composizioni! Stante il risultato “classico” del prodotto (probabilmente), le prime idee prendono vita sui tasti bianco e neri di un pianoforte. Otto tracce che, senza parole, raccontano di lui e della sua amata Normandia. I titoli ne sono un continuo rimando. “Why Tea” omaggia il nome del suo insegnante. Si muove come un codice in movimento sullo sfondo dove in primo piano primeggia la sua libertà che si esprime in un brillante percorso pianistico. In “Ouida Road”, anagramma il suo nome ed il suo soprannome (David detto Daoud), come lettere che, in posizione diversa, danno un senso differente al ritmo, che diventa protagonista (sul cominciare e sul finire), richiamando le sue origini africane. Nella trama centrale sovrapposizioni di pianoforte inseguono il codice sullo sfondo, fino a prendersene poi gioco, con instabili sferzate di tasti, strette, corte e ripetute, come battiti, come lettere spostate. “Station Stalingrad” ricorda il luogo di un primo delicato appuntamento. Si sente il freddo dell’attesa grazie alle risonanze gravi del contrabbasso ed il fruscio delle spazzole metalliche ricordano il soffio di un vento gelido: quanto sentimento! “Hell Heaven Blues” è ricca di similitudini ed interpretazioni da Jazz Sabbath, contrasti davvero d’effetto e armonia dei tre elementi (sono amici da una vita). “Sunday Market” si riferisce ad un luogo famigliare, il piccolo mercato domenicale di Luneray. La forte connessione tra i musicisti profuma di prodotti locali di pregio (ostriche, baguette, panna, camembert). “Yacouba’s Bounce” si riferisce alla sua identità musicale: Jacob figlio del “rimbalzo”, sempre in movimento. Non ha preamboli, è subito energica asciutta e corposa. “LH” è un pensiero alla sua città natale Le Havre, e alle sue origini come trombettista. “Lily” è un colpo al mio cuore, struggente come il GR 21, il sentiero delle scogliere lungo la costa della Senna Marittima: un luogo dove il tempo è imprevedibile, si possono vivere quattro stagioni in un giorno solo. Tutto questo è possibile nel jazz. ‘Ouida Road’ è un jazz contemporaneo, personalizzato, che si fonda sul jazz anni ’60, coinvolge l’ascoltatore perché naturale, fluido, privo di artifizi ed elegante.

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