RUSTY WOUNDS: Genetic Code
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23/05/2023Noto ai più per il progetto KLOGR, Rusty nel periodo di Pandemia ha trovato il tempo per concentrarsi su un nuovo progetto, Rusty Wounds. Un’idea nata sottoforma di tributo verso quei nomi che hanno in qualche modo influenzato il suo percorso artistico, cercando però di mettere del proprio a brani di per sé divenuti storia ma senza per questo snaturarne l’essenza. 'Genetic Code' è il risultato di questo percorso, un album di dieci cover focalizzate prevalentemente sul periodo ‘80/’90, con una certa prevalenza verso grunge e alt-rock. Scelta coraggiosa quella di non mettere i soliti volti noti nella tracklist (vedi Queen, AC/DC…), che a mio modo di vedere ha pagato rendendo interessante e vario l’ascolto. Nirvana, Soundgarden, Cornell, Nine Inch Nails, Led Zeppelin e Foo Fighters sono sicuramente il porto sicuro sul quale Rusty ha mosso l’intero lavoro, disegnando a ogni brano un abito moderno e intimo, attraverso l’uso di synth e melodie che spesso e volentieri vanno a donare ancor più pathos a brani già carichissimi di emozioni. A sorprendere poi ecco nomi come Staind (forse una delle band più sottovalutate del panorama alternative di inizio Nuovo Millennio), The White Stripes e Audioslave, che vanno a rendere 'Genetic Code' ancor più vario e fresco. Un buon lavoro, capace di dare il meglio di sé soprattutto in sede live e che lascia intravedere ampi margini di sviluppo in chiave futura. Bravi tutti.
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