FUNERAL THRONE: Threshold

Quando un'etichetta come la Blut & Eisen ti mette gli occhi addosso significa che le cose stanno andando bene. Nel caso degli inglesi Funeral Throne vuol dire che il disco d'esordio 'Nihil Sine Diabolvs' non è passato inosservato nell'affollatissimo underground black metal. La B&E da sempre specializzata nell'andare a ripescare e ristampare in edizioni limitate le demo delle band che ormai non sono più agli esordi, stavolta trasforma in full-length questo 'Threshold', seconda realizzazione che la band aveva stampato come promo tape di 100 copie da distribuire durante le date live in Uk.La prima cosa da annotare è che ci troviamo di fronte ad una band che sa racchiudere l'essenza del black nella propria musica, elemento oggi fondamentale se si vuole emergere per non risultare banali, anacronistici e soprattutto innocui alle orecchie di quei blackster, sempre più orfani dei vecchi capolavori ormai da troppo tempo sepolti sotto le ceneri dei roghi che infiammarono la scena nei lontani anni 90. Nonostante la classicità della proposta il risultato è molto positivo, merito delle chitarre grezze ma anche cariche di groove, che ti spazzano letteralmente via con la loro irruenza ("Novus Ortus"). Al tempo stesso però, il guitar work si inchina a fredde melodie (ascoltate l'assolo ed il giro di basso sotto, nel brano "Vessel" tanto per intenderci), che danno maggior atmosfera ai pezzi, capaci così di variare tra accelerazioni cattive e rallentamenti oscuri, funerei in certi casi, come il nome della band richiama. Il sunto di tutto cio è rappresentato dall'inno conclusivo diviso in due atti: "Gateway To Lucifer - Gateway To The Eye", titolo emblematico e pezzo stratosferico a dir poco. Inoltre il fatto che la band sia inglese aiuta, poiché il paragone con band tedesche o scandinave non arriva immediato come in moltissimi altri casi. Insieme i Luror uno dei migliori act nel rooster della Blut&Eisen.