EN MINOR: When The Cold Truth Has Worn Its Miserable Welcome Out

Ho sempre considerato Phil Anselmo, al netto della simpatia o antipatia che si possa provare per il suo "personaggio", uno degli artisti più genuini ed onesti della scena, intento a portare avanti percorsi musicali che realmente lo appassionassero al di là del tornaconto economico. Anche in quest'ottica giudico questo ennesimo progetto del nostro, quasi totalmente acustico, in cui l'ex frontman dei Pantera esplora il lato più caldo, profondo, intimista e sofferto della sua voce e del suo splendido timbro. Affiancato da una band in cui alcuni componenti erano già compagni di viaggio in altri progetti comuni (Jimmy Bower e Bobby Landgraf dei Down, Stephen Taylor degli Illegals, Kevin Bond dei Superoint Ritual, tra gli altri), Anselmo sfodera un timbro da consumato crooner, a metà strada tra Johnny Cash, Nick Cave e Tom Waits, risultando credibile e convincente. Non tutte le canzoni (scritte in un lunghissimo arco di tempo, e sistemate/riarrangiate a dovere) sono a fuoco, e spesso, peccando di eccessiva omogeneità, fanno si che la noia bussi alla porta nei 45 minuti scarsi del platter, ma prevale comunque la curiosità di sentire uno dei frontman più nerboruti della scena alle prese con tracce così emotive, orientate tra blues americano e folk sudista, come se i Down si trovassero sulle rive del Delta del Missisipi, attorno al fuoco, imbracciando delle chitarre acustiche. Un disco interessante e sincero, esattamente come i personaggi da cui è stato scritto, che, se incontra il vostro gusto, regalerà qualche bella soddisfazione.