DRUDKH: They Often See Dreams About The Spring

Nel corso di 15 anni i Drudkh hanno pubblicato ben 11 lavori forgiando un loro caratteristico sound atmosferico, struggente ed ipnotico. La band non si esibisce mai dal vivo, lasciandoci quindi le loro registrazioni come unica testimonianza. Pur evolvendo, non è difficile riscontrare una evidente coerenza stilistica in questo arco di tempo. Usando come base un black minimalistico che si rifa in alla seconda ondata black metal norvegese dei primi anni novanta e in particolare a Burzum, i nostri creano, strato su strato, un sound che è ricco pur essendo diretto, malinconico eppure aggressivo.I pezzi sono per lo piu mid tempo con un tremolo picking quasi costante. La matrice slava folk-identitaria è stata una costante nella loro carriera e non viene meno neanche in questo caso: i testi sono tratti da liriche di varii poeti ucraini.  La scelta di alcuni di questi ha causato controversia a volte, costando alla band accuse di simpatie nazifasciste, tratto per altro non fuori dal comune in ambito black e ancora di piu specificamente in Ucraina. I Drudkh si dichiarano però apolitici. La qualità della produzione dei nostri è quantomai omogenea, dovunque decideste di avvicinarvi a questa band non potreste sbagliare. Questo ultimo lavoro non fa eccezione e constituisce un ottimo esempio di quello che i Drudkh rappresentano.