DER WEG EINER FREIHEIT: Finisterre

Il nuovo lavoro dei Der Weg Einer Freiheit si apre con una breve citazione tratta da 'Die Wand' di Marlen Haushofer, circa 1 minuto, e subito dopo si è presi d'assalto, tanto per non lasciare dubbi su quali territori questa opera esplorerà. Vedremo in seguito che si trattava solo del loro modo di accogliere il fruitore, perchè nel corso dell'ascolto dimostreranno di padroneggiare velocità ed atmosfere diverse. I nostri provengono dalla Baviera, questo non stupisce considerando i primi nomi che vengono in mente all´ascolto, i Lunar Aurora di 'Andacht' in particolare durante i momenti piu tirati, ed i Dark Fortress di 'Seance' o 'Eidolon' quando tirano (un poco) il freno a mano. Ma c´è di piu. Non sono rari i momenti piu meditati, quasi acustici in particolare nelle composizioni piu lunghe, che superano agilmente i 10 minuti. Improvvisamente, poi, da questi momenti erompe nuovamente il black metal lasciato per un momento di requie, per ascoltare quest'ultimo di lì a poco mutare attraverso un tremolo picking che sembra un crescendo continuo, in un passaggio fra shoegaze e ambient-black. Tutto l'album vive dell'alternanza, ed a volte della fusione di queste anime, con passaggi a volte piu fluidi, in particolare nei cali di intensità e altri piu bruschi, volti forse a trarre il massimo vantaggio dall´impatto. I Der Weg Einer Freiheit hanno le radici profondamente nel continente. Le parti ambient-black, o atmospheric-black ricordano in particolare i berlinesi Alrakis, o gli svizzeri Sun Of The Blind. Questi aspetti integrano in modo decisamente interessante il black bavarese, rendendo la proposta stimolante per qualsiasi palato avezzo al metallo nero. Se una pecca va trovata, si tratta dell'integrazione fra le diverse anime che, pur essendo a volte riuscitissima, può risultare in alcuni passaggi un po' forzata.