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WAVE GOTIK TREFFEN

Quasi tutti i festival estivi sono andati incontro, dopo la cancellazione dell'anno 2020, anche a quella di questo 2021. Il Wave Gotik Treffen di Lipsia non fa eccezione in questo senso: dopo avere nel luglio dell'anno passato confermato per il maggio seguente una buona parte delle band previste, non sono stati sostanzialmente fatti aggiornamenti di nessun genere fino alla inevitabile cancellazione anche per il 2021, avvenuta secondo alcuni, come l'anno precedente, con inspiegabile e forse colpevole ritardo. Il festival di Lipsia è caratterizzato da due particolarità: la prima è il fatto di non essere un'organizzazione centralizzata in tutto e per tutto, ma piuttosto una cornice con alcuni aspetti ed eventi predeterminati e una pletora di altre organizzazioni minori che si collocano all'interno di questa cornice e partecipano all'evento in maniera più o meno autonoma, basti pensare come molti appuntamenti siano accessibili non solo ai possessori del biglietto del festival, ma anche ad avventori disposti a pagare il singolo biglietto di ingresso; la seconda particolarità è insita nel nome stesso, in quanto non si chiama "festival" o "open air" o simili, ma "treffen" appunto, cioè "incontro".. Soprattutto ascoltando visitatori di lungo corso, si intende come l'essere un'adunata di persone affini per attitudine, senso estetico e appartenenza ad una (contro-? sub-?) cultura sia centrale. Questi due aspetti spiegano in qualche modo cosa è accaduto quest'anno, e cioè un'aggregazionismo spontaneo di abituali visitatori del Wave Gotik Treffen e un proliferare di iniziative culturali e musicali, questa volta orfane della abituali cornice coordinante, ma nondimeno presenti. I riferimenti al festival sono stati evidenti in tutti i casi, mostrando una volontà da parte di chi qualcosa ha organizzato, di surrogare e colmare l'assenza. Il tutto si è anche svolto nell'abituale lasso temporale, intorno al weekend della pentecoste, con alcune anticipazioni già il giovedi e il grosso degli eventi fra venerdi e lunedi (che è giorno festivo in Germania). Non sapendo esattamente cosa ci fosse da aspettarsi, il sottoscritto non si è sentito di investire troppo tempo e avevo pianificato di essere in loco il sabato. Una serie di considerazioni circa la praticabilità di alcuni eventi (necessità di essere testati contro il Covid, numero di biglietti limitato eccetera) hanno fatto il resto. L'arrivo in città, nel primo pomeriggio non è esaltante, il piazzale antistante la stazione, di solito percorso in lungo e in largo da gente vestita variamente di nero è piuttosto vuoto. Si intravede, proprio a volerla cercare, qualche anima nera qua e la. Ho scelto di verificare lo stato del (non-)festival nel luogo che mi è parso più rappresentativo, la Torhaus Dölitz, sia perchè lungo lo stesso percorso che porta alla Agra Halle, tradizionale luogo degli eventi maggiori nonchè adiacente all'area campeggio, sia perchè questo evento, denominato con discutibile gusto in questi tempi di pandemia "Pesttreffen" (adunata pestilenziale), svolgendosi all'aperto non aveva limiti di capienza ne obbligo di mascherine ne tantomeno necessità di testarsi. Nel tragitto in tram dalla stazione al luogo dell'evento cominciano a palesarsi, in numero sempre crescente, gli abituali frequentatori del festival. Il percorso attraversa praticamente tutta la città da nord a sud e, superata l' alternativa Connewitz, l'aspetto dei passaggeri del tram comincia a ricordare quello di annate più fortunate. La maggior parte delle persone vestite di nero scende alla stessa fermata, il che da la sensazione di essere sulla strada giusta, ma nessuno appare davvero sicuro, tutti sembrano cercare conferma nel vicino, il che da la percezione di trovarsi in una circostanza insolita ed improvvisata.

La Torhaus Dölitz è praticamente un arco che fungeva da ingresso nel cortile di un castello distrutto durante la battaglia di Lipsia (guerre Napoleoniche) e l'ingresso è senza costo o registrazione di sorta, una vera adunata spontanea, a parte l'informazione su Facebook della circostanza. In un ambiente rilassato, ai margini di una zona che appare boschiva piu che altro, è stato allestito un palco dai cui altoparlanti fuoriesce musica adatta alla circostanza, fra gothic/dark e electro/aggrotech. Di fronte al palco centinaia di persone che ballano, o semplicemente si godono il parco. L'atmosfera rilassata favorisce anche la presenza di intere famiglie, giustificata dalla relativamente alta età media dei presenti; parrebbe proprio che il pubblico "storico" di Lipsia abbia scelto questo luogo per riunirsi. A margine ci sono anche esibizioni di musicisti folk (la Torhaus Dölitz è di solito il luogo della Heidnisches Dorf, il villaggio pagano, durante le edizioni ordinarie del Wave Gotik Treffen) e stand di merchandise e gastronomici. Il tutto ha avuto inizio nel primissimo pomeriggio e andrà avanti ben oltre la presenza di chi scrive, costretto a lasciare il luogo alle 22:30; questo per tutti e quattro i giorni previsti normalmente per il WGT. Oltre a questo evento, definibile come "centrale" in questa non-edizione del festival, almeno due locali hanno organizzato concerti dal vivo: il Tankbar, abitualmente un biker bar, con band prevalentemente Dark Electro (fra cui vale la pena menzionare i Terrorfrequenz) e il periferico Hellraiser con una serata metal con i progressive/symphonic metallers Glassgod come headliners e una serata Dark Electro con i Painbastard come act principale. Senza dimenticare il Moritzbastei, questo si locale storico anche del festival, che per tutti e quattro i giorni ha dato luogo a pomeriggi/serate con manifestazioni culturali di vario genere e occasioni per ballare. Per essere un festival cancellato, non si può non osservare come la presenza di appassionati (centinaia in un solo giorno in un solo luogo, migliaia probabilente a Lipsia nell'arco delle quattro giornate), sia notevole e da la misura del radicamento (il Wave Gotik Treffen si svolge, pandemia a parte, ininterrottamete dal 1992) e del grado di abnegazione di questa fetta di pubblico alternativo.

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