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SONATA ARCTICA

[PAGAN'S MIND] Serata di grandi nomi questa sera al Fillmore di Cortemaggiore (PC), rovinata solamente dalla mia attitudine al perdermi, nel puro senso fisico del termine, nonostante al locale in questione ci sia stato già diverse volte. Mi perdo così l'esibizione degli australiani Vanishing Point, che avrei seguito con estremo piacere dopo aver ascoltato due album come 'Embracing The Silence' e 'The Fourth Season'. E' la volta allora dei progster norvegesi Pagan's Mind, trainati dal vocalist Nils K. Rue che incanta la platea con una prestazione vocale da dieci e lode. Non certo da meno il chitarrista Jorn Viggo Lofstad ed il batterista Stian Kristoffersen, entrambi autori di prestazioni a dir poco eccelse. Ineccepibili tecnicamente ma peccato forse per l'entità della loro proposta, decisamente prog, forse fin troppo impegnativa per il livello della serata. Ad ogni modo il pubblico, soprattutto tra le prime fila, risponde in modo entusiasta e la band va a chiudere lo show con "Hallo Spaceboy" e "Through Osiris' Eyes" tra gli inframezzi d'opera italiana cantati da Rue e le grida selvagge del mastodontico tastierista Ronny Tegner ad incitare il pubblico. Molto bravi, ma di certo non per tutti. [SONATA ARCTICA In poco più di un anno questa è la terza volta che i Sonata Arctica tornano in Italia dalla release del controverso 'Unia' (Alcatraz 19/112007 & Evolution Festival 11/072008) ma, contro ogni apparente logica, il locale è pieno zeppo di gente a dimostrazione che il gruppo di Kemi è oramai ben più di una semplice realtà nel panorama Metal. Ed il quintetto finlandese non ama ripetersi, proponendo di volta in volta una set list diversa per accontentare un po’ tutti i presenti. La prima vera novità è "White Pearls, Black Ocean", questa volta eseguita per intero e non relegata come parte di un corposo medley. Fa un po’ strano vedere il buon Tony Kakko tanto statico sul palco, il più delle volte preso a chiudersi in un lungo abbraccio, ma allo stesso tempo così in forma dal punto di vista canoro, con una prova davvero priva di sbavature. Il "nuovo" arrivato Elias Vilijanen dimostra di non aver più alcun pelo sulla lingua ed interpreta con gusto i brani del lotto regalandosi un buon solo dopo l'esplosiva "Black Sheep", dove fronteggia la key-tar di Henrik Klingenberg, raccogliendo il gran consenso del pubblico. Segnalo con piacere il ritorno di "Last Drop Falls", grande brano del quale si sente sempre la mancanza. La setlist è ben equilibrata fra brani di tutte le ere e al rientro dalla pausa ci pensa Tony con il suo divertente Drum Show a scaldare gli animi, eseguendo a modo suo l'ottima "We Will Rock You" (E' inutile che vi spieghi, dovete provare). Chiusura affidata al "consolidato trio", con la "Vodka Song" proposta in versione leggermente allungata. Non dovendo stare certo qui a sindacare sulle qualità della band devo fare un piccolo appunto sul pubblico presente, in particolare verso metà sala. Fa piacere vedere gente davvero di tutte le età a questi eventi, però ragazzi…siete ad un concerto, metal per giunta, non scandalizzatevi se qualcuno accanto a voi batte le mani, canta o si muove. C'mon guys...have some fun! Setlist Sonata Arctica: - In Black And White - Paid In Full - White Pearl, Black Oceans - Replica - 8th Commandment - Last Drop Falls - Caleb - Black Sheep (& Guitar Solo) - Draw Me - Full Moon - Tony Drum Solo – We Will Rock You - It Won’t Fade - Gravenimage - Don't Say A Word - The Cage - Vodka Song

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