You are here: /

EVERGREY

La serata di domenica 24 settembre è una serata particolarmente attesa per gli appassionati di musica metal, dato che segna l’unica data italiana dello “Storm Over Europe 2017” per gli svedesi Evergrey, che nella cornice del Legend Club di Milano, nell’ambito dell’ormai consolidata rassegna Rock In Park sono accompagnati dai Need per tutta la durata della loro tournée europea, e in questa serata affiancati anche ad un terzo gruppo, casa SoundsRock Agency, ovvero i Subliminal Fear.

E come per ogni buon soundcheck che si rispetti, anche qua iniziamo proprio da quest’ultimi, i Subliminal Fear, che aprono le danze alle ore 20.30. Nonostante il poco pubblico iniziale i 5 baresi non si sono scoraggiati, bensì hanno onorato ampiamente la loro presenza al Legend portando fino in fondo una scaletta di 6 brani, tutti estrapolati dall’ultimo album in attuale promozione 'Escape From Leviathan'. Due cantanti davanti a tutti, la voce pulita di Carmine Cristallo e quella growl di Savino Dicanosa, commistione perfetta per questo progetto. Nonostante qualche tremore generale dettato dalla grandissima emozione (chi non l’avrebbe avuta?!) di essere su quel palco, si sono largamente difesi inaugurando una grande serata all’insegna del metal. La seconda band sul palco del Legend sale alle 21.30 e sono i Need, dalla Grecia con furore e con tanta grinta e tecnica da lasciarci tutti a bocca aperta. Questo loro progressive metal, così melodico ma con qualche accenno di growl da parte del tastierista Anthony hanno creato un bel ponte tra i Subliminal Fear e gli Evergrey, che ormai accompagnano in questo tour da circa 22 date.

Savino Dicanosa - SUBLIMINAL FEAR
 
Jon V. - NEED
 
E poi rullo di tamburi per gli headliner Evergrey. Nel frattempo la sala del Legend si è riempita e acclama a gran voce i cinque nordici. Il pubblico presente domenica sera è un pubblico particolarmente nutrito ed appassionato, che apprezza e conosce a menadito la storia e le canzoni del collettivo di Gothenburg e che viene accontentato in tutto e per tutto da una performance davvero ampia della band, che in un'ora e quaranta minuti circa ha spaziato in lungo e in largo all'interno della propria discografia, lasciando poco spazio all'ultimo convincente album 'The Storm Within', e dedicandone una fetta consistente ai maggiori successi inseriti negli album precedenti. Scelta comoda per un unico appuntamento in Italia. Il tutto capitanato da quell'omone di Tom Englund, la cui presenza fisica si complementa nel migliore dei modi con una voce ancora all'altezza e con una performance che si è rivelata molto calorosa, grazie alla completa sintonia sia col pubblico, con cui porta avanti qualche sketch, che con il resto dei suoi compagni sul palco. L'inizio è di quelli da batticuore, oltre che un incentivo a spazzare via con forza tutti i dubbi a venire: "Solitude Within" è uno dei cavalli di battaglia degli Evergrey e viene interpretata con grande vitalità, mostrando subito una band in grande spolvero, che è una caratteristica ulteriormente suggellata ed enfatizzata durante "Mark Of The Triangle" e "Leave It Behind Us". 
 
Tom Englund - EVERGREY

I suoni sia sul palco, che tra il pubblico sono molto buoni e puliti e tutto ciò è stato di grande aiuto e vantaggio per poter assistere ad un concerto di livello molto alto. Tutto il pubblico osanna la band, la quale è assolutamente convinta di poter fare uno show musicalmente notevole, cosicché gente come Henrik Danhage alla chitarra e Johan Niemann al basso si dimostrano perfettamente concentrati e chiaramente sul pezzo allo scopo di costruire linee musicali convincenti e trascinanti. Inoltre, la ritmica data dalla batteria di Jonas Ekdahl è praticamente perfetta; a tutto ciò si aggiungono gli inserti di tastiera di RIkard Zander, che in "Words Mean Nothing" ma soprattutto in “I’m Sorry” abbraccia alla perfezione la seducente voce di Englund, dando vita ad un sogno ad occhi aperti. L’asticella è alta sotto tutti i punti di vista, ma la vera ciliegina sulla torta è data dall'accoppiata finale, che è da batticuore autentico: una monumentale "A Touch Of Blessing" attesa e cantata a squarciagola da tutti ed eseguita magistralmente dalla band, con quei riff di chitarra nei pressi dei chorus che sono ormai icona incontrastata del sound della stessa, attaccata ad una magnifica "King Of  Errors" con la quale salutano il pubblico ancora in piena forma.

Henrik Danhage - EVERGREY

Ed eccoli scendere dal palco poco dopo; Tom Englund si abbraccia vigorosamente la sua bottiglia di Jack Daniels mentre si avvicina ai fans, e a mano a mano arrivano tutti gli altri, stanchi e sudati, ma non per questo restii al tanto atteso meet&great, dimostrando così tanta umiltà e semplicità, qualità che non si riscontrano così facilmente in altre band del loro calibro. Tutto ciò ci dimostra che gli Evergrey sono ampiamente in grado di sfornare un metal di grande qualità e di alto profilo, come la storia intramontabile del metal scandinavo ci insegna da molti anni.

Rikard Zander - EVERGREY
 
Tom Englund - EVERGREY
 
Setlist EVERGREY:
Solitude Within
Mark Of The Triangle
Leave It Behind Us
The Fire
Distance
A New Dawn
Black Undertow
My Allied Ocean
Words Mean Nothing / Missing You
I'm Sorry
Broken Wings
The Grand Collapse
--------------------------------------------------
When The Walls Go Down
Recreation Day
A Touch Of Blessing
King Of Errors
 

Photogallery completa a cura di Margherita Bandini visibile al seguente link

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web