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FORGOTTEN LAND

Ciao Forgotten Land. Benvenuti su Hardsounds. Avete appena pubblicato il vostro secondo album. Spiegateci il significato del titolo, 'Omnia Fert Aetas', i suoi eventuali richiami a tradizioni classiche (Virgilio) e la sua attualità. Lord Kharm (drums): Innanzitutto vorrei ringraziarvi per lo spazio concessoci e salutare tutti i vostri lettori. Noi siamo i Forgotten Land da Como, abbiamo all'attivo già un album pubblicato nel 2009, 'Omnia Fert Aetas' è appunto il nostro secondo lavoro. Non vogliamo rifarci a nessun riferimento classico, l'abbiamo semplicemente usato come titolo dell'album perchè secondo il nostro punto di vista rispecchia l'attualità dei nostri giorni.

Qual è invece la "forgotten land" che vi dà il nome? Lord Kharm: Anche al nome della band non facciam riferimento a nulla in particolare, è tutto a interpretazione personale. Trescer (vocals): Per quanto mi riguarda il nome non rispecchia nulla di preciso, ma è una libera interpretazione di quello che ci circonda: siamo tutti alla fine persi no?

Ci sono brani dell'album a cui tenete particolarmente? Sia dal punto di vista musicale che lirico. Lord Kharm: Tutte le canzoni che compongono l'album sono state scritte in un lasso di tempo che va dal 2010 ad oggi, quindi tra un brano e l'altro può essere passato anche molto tempo in cui le influenze,gli stati d'animo e gli umori che ci hanno spinto a creare un pezzo come "On the way of Valhalla" sono sicuramente diversi da quelli che ci hanno portato a scrivere un brano come "Isola Cumana". Ad ogni modo non mi sento di preferire una canzone piuttosto che l'altra, per quanto mi riguarda ogni brano ha un significato specifico speciale che rispecchia il momento in cui l'abbiamo composto. Trescer: Non sono legato particolarmente a nessuna delle canzoni che abbiamo inciso, devo però ammettere, che quelle in italiano mi affascinano molto e le trovo molto particolari. Le sento più personali. Per il futuro, posso darvi una piccola anticipazione, sto scrivendo pezzi riguardanti la Prima Guerra Mondiale.

Cantate in italiano, dialetto e poi inglese: quale registro linguistico preferite e per quale motivo? Lord Kharm: Comincio col precisare che non ci sono canzoni cantate in dialetto, all'infuori che due titoli. Per quanto mi riguarda preferisco la nostra lingua all'inglese, infatti come puoi ben sentire sei brani su nove sono in italiano. Quasi tutto l'album tratta tematiche della nostra storia e tradizioni quindi la scelta della lingua italiana è stata piuttosto spontanea. Trescer: Come ha già precisato L.K. non c’è cantato in dialetto, ma è italiano arcaico. Diciamo che la scelta di cantare, in generale, in italiano risiede in due motivi principali: uno stilistico, perché è molto bella la nostra lingua ed è un peccato rilegarla nel soffitto, e in secondo luogo, perché è più immediata, riesco meglio a gestirla e variarla e posso così ispirarmi anche ad altri generi più affini ai miei gusti musicali.

Le storie che raccontate sono parte integrante della vostra terra e quindi del vostro bagaglio culturale. Potete riassumerci le più significative tra quelle incluse in 'Omnia Fert Aetas' e quelle che potreste sviluppare in futuro? Lord Kharm: Come appunto anticipavo prima, l'album tratta di tematiche sulla storia delle nostre terre natali, ovvero la brianza ed il comasco. Sono pressochè incentrate su tutto l'arco del Medioevo, dai Longobardi (di cui già abbiamo trattato qualche brano sul nostro primo cd 'In Regno Langobardorum') ai Normanni, passando dalle vicende tra i primi Comuni italiani del nord Italia e il Sacro Romano Impero, in particolare col Barbarossa, fino a storie e leggende territoriali. Trescer: Parlo per il futuro: sicuramente parleremo ancora di storia e di introspezione, questa volta in una chiave più sperimentale e spero, ancora più avvincente. Di sicuro ci saranno molti testi sulla Prima Guerra Mondiale.

Pagan, folk, black... Come vi districate tra queste etichette? Lord Kharm: Non mi sento di etichettare la nostra musica in un determinato genere visto che il nostro bagaglio musicale va anche all'infuori del metal... In generale però è normale se ci accostano al viking/ folk/pagan metal, anche se non facciamo uso di strumenti folkloristici ne di tastiere, cosa abbastanza inusuale per il tipo di musica. Trescer: Le etichette a mio avviso sono limitanti. Noi suoniamo. Proponiamo qualcosa a tutti, sta a loro ricevere il messaggio, all’ascoltatore no?

Quali band hanno forgiato il vostro sound? Quali invece sono tra quelle che i vostri ascoltatori citano spesso associandole a voi, ma invece non c'entrano nulla? Lord Kharm: Per quanto mi riguarda ci rifacciamo particolarmente a band come Finntroll, Moonsorrow,Ensiferum… Ma come vi dicevo siamo un pò influenzati da tutto… Non studiamo a tavolino niente, di solito componiamo in modo molto istintivo.

La registrazione è uno dei punti di forza del disco. Quanto vi è costata in termini di tempo, sacrifici e energie mentali e fisiche? Lord Kharm: Le sessioni di registrazione sono sempre molto impegnative, sicuramente ci hanno portato via molto tempo e sacrificio ma il risultato finale ci ha ripagato di tutto lo sforzo fatto. Trescer: Le registrazioni ci sono costate sicuramente in termini di tempo e di lavoro spesi. Abbiamo dovuto studiare tutto bene. Il risultato si sente credo. Ci ho perso la voce anche per qualche giorno. Ahahah

Possibile che non abbiate trovato nessuna label che vi pubblicasse il disco? Insomma, la avete cercata oppure si tratta di una scelta di libertà? Lord Kharm: Questo per quanto mi riguarda è un argomento molto delicato, su cui ci si dovrebbe soffermare di più, ma non è questo lo spazio ne il momento giusto. Mi limito a risponderti che per il nuovo album abbiamo preferito optare sull'autoproduzione senza indugio alcuno. Trescer: Guarda non mi stupisco più di tanto. Purtroppo è il mercato, magari col tempo ci conosceranno.

'In Regno Langobardorum' risale al 2009. Quali progressi avete fatto come musicisti? Ci sono aspetti di quel disco che non apprezzate? Lord Kharm: "In Regno Langobardorum" è stato il nostro primo album nonchè la prima esperienza in studio di registrazione. Certo, col senno di poi ci sono state diverse modifiche che avremmo apportato a qualcosa, ma in generale sono ancora molto soddisfatto e legato a quell'album. Trescer: C’è stato un cambiamento davvero grande nel nostro gruppo, siamo diventati tutti molto più bravi e coesi, oserei dire omogenei. Per il futuro prevedo di sperimentare molto di più. Vogliamo discostarci dal termine metal, dalle etichette. Creare, come abbiamo già fatto, qualcosa di nostro.

C'è stata nel frattempo la separazione della fondatrice del gruppo, Nørdic Valkyrja. Come l'avete presa? Il modo di suonare e di far parte dei Forgotten Land è cambiato per voi che siete rimasti? In generale, com'è perdere (per vari motivi) un componente fondamentale di una band? Lord Kharm: Si due anni fa abbiamo perso la fondatrice della band, sicuramente per noi non è stato un avvenimento positivo visto che comunque abbiamo dovuto riarrangiare le canzoni ad una chitarra a composizioni in corso e in sessioni live perdere l'apporto di uno strumento.

Qual è il collante per tenere insieme un gruppo? Basta l'amicizia o ambizioni più terrene che possono confliggere con questa? Lord Kharm: Tenere insieme un gruppo non è sicuramente un compito facile, ci sono molti impegni che vanno oltre il suonare. Penso che se però ci siano le giuste motivazioni e ci si da una mano a vicenda si supera qualsiasi problema. Fino ad ora siamo andati avanti abbastanza tranquillamente ed in armonia, divetendoci perchè è questo quello che conta. Trescer: C’è poco da dire: Siamo amici e sappiamo le nostre qualità. Litighiamo a volte e molto spesso abbiamo visioni diverse, ma sappiamo appianare le divergenze con facilità.

Quando e dove possiamo assistere ai vostri live? Con chi fareste il "concerto della vita"? Lord Kharm: Per ora abbiamo solo una data confermata nella nostra città di provenienza, ovvero a Cantù il 29 Gennaio 2015, siamo in contatto anche con altri locali. Spero se ne possano aggiungere altre nel frattempo al calendario perchè ci piace sempre conoscere nuove persone e portare in sede live il nostro repertorio.

Siamo al termine dell'intervista. Volete aggiungere qualcosa? Lord Kharm: Grazie ancora dello spazio concessoci, un saluto a tutti i lettori! Trescer: Grazie per averci dato lo spazio per quest’intervista, è stato un è piacere!

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