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BRAINDAMAGE

Una vita per il metal: dalla fine degli anni Ottanta i Braindamage continuano a crearsi una via ostica e personale per la loro creatività, senza giungere a compromessi e con una forza di idee che oggi è rara o inesistente, soprattutto in Italia. Le parole di Andrea Signorelli, leader del gruppo torinese,  fanno riflettere e colpiscono molto, sia alla luce del loro ultimo grande album 'The Downfall', sia rispetto a quanto si percepisce in giro. Preparatevi, si va in profondità.

Ciao Andrea, benvenuto su Hardsounds.it. Come sta la band attualmente? Molto gasata per l'uscita del disco, immagino. Ci avete fatto l'abitudine, o è sempre diverso questo tipo di parto? Ciao e grazie di ospitarci. No, hai ragione, non ci si fa mai l'abitudine ed ogni volta è differente ed emozionante al contempo. Siamo contenti, com'è ovvio che sia, perché pure alla nostra veneranda età, proporre un cd nuovo all'ascolto agli ascoltatori ed alle critiche, buone o cattive che siano, genera sempre uno sciame meteorico di sensazioni difficile da esplicare senza averlo provato almeno una volta.

Parlaci un po' della formazione attuale dei Braindamage. I vari musicisti che si avvicendano danno una loro impronta a ogni vostro album? In questo caso come è avvenuto? Gigi Giugno alla chitarra ed io al basso e voce siamo gli elementi storici che perdurano dal 29 febbraio del 1988 nella formazione, abbiamo poi il buon Alessandro Mischinger alla chitarra con il quale condivido il progetto death-metal Scream 3 Days, e Cosimo De Nola che è in forza nei Mater Dea. Se devo essere onesto, questo disco risente molto dell'impronta mia e di Gigi in fase di scrittura, molto però è determinato dalla bravura di Cosimo e Alessandro nell'interpretazione, e direi che in questo caso siamo assolutamente in veste sontuosa grazie a loro.

Domanda classicissima, ma penso sia utile in questo caso. C'è un filo conduttore dietro i brani di 'The Downfall'? Come mai questi titoli così lunghi? Il filo conduttore è quello che da sempre fa da contraltare a tutta la storia dei Braindamage, cospirazioni, divinità codarde, salvatori che si rivelano essere tiranni e bugiardi che credono di essere liberatori. Personaggi che manipolano la Storia ed il Tempo e permettono a nuovi padroni crudeli e noncuranti di appropriarsi della Terra. In questo cd c'è molto della mia Torino, poiché il racconto a cui è ispirato il concept, Kahlenberg la Regina in Rosso ed altri racconti ha il suo clou proprio nella mia città, quando il pianeta viene svenduto, dal protagonista, all'Imperatrice Rossa, perché ne faccia il parco dei divertimenti delle sue due figlie, di cui una è menzionata nella canzone "Queen Acadienne's Floating Mirrors And Tarots", il tutto dopo aver pesantemente bombardato nuclearmente il pianeto ed avere imposto quello che nella prima canzone è definito fascismo esoterico dalle stelle: nulla funziona più se non mosso dalla magia. Il mondo di Harry Potter che tutti sognano, e che a mio parere è la trasformazione della religione in scienza con conseguenze incalcolabili per la libertà. Ovviamente c'è molto di allegorico in tutto ciò, ma vuole anche essere un tributo a letteratura ed arti figurative dedicate all'argomento dell'umanita in una società post-umana. Quanto ai titoli, mi piaceva l'idea di scrivere sia un titolo, sia un sommario, una sorta di esergo che porti maggiormente nell'umore che sta per trasmettere la canzone.

Passiamo agli aspetti tecnici. Registrazioni, mix e master dove sono avvenuti e in che modo? Pre-produzione da Gigi al suo studio casalingo, registrazioni delle voci demo e delle voci definitive al The Metal House da Ettore Rigotti, un genio di dimensioni europee. Re-amping delle chitarre, Mix e master anche dal buon Ettore. Composizione e registrazione ci ha portato via circa un mese e mezzo, il che è un record per noi.

Adoro i suoni che avete usato in questo album, soprattutto quello delle chitarre. Come l'avete ottenuto? Che strumentazione e amplificazione usi? Come detto prima abbiamo prima utilizzato un plug-in (amplitube per Qbase) sia per chitarra che per il basso, fare la pre-produzione. Poi ha pensato a tutto Ettore con il re-amping. Gigi utilizza Engl Ritchie Blackmore 100 watt testata + cassa e la Schechter Omen che picchia come pochi, Io ho Ampeg svtpro 3 più cassa a 4 coni e pedalino overdrive. Alessandro ora ha il fantastico AxeFx della Fractal.

Riesci a concentarti sul cantato in modo soddisfacente? Ti senti più cantante o bassista? Il cantato è la parte che mi impegna di più e credo di avere per la prima volta fatto un lavoro che sia più che decente, credo di sentirmi più bassista anche se non rinuncerei mai a cantare nei Braindamage, a meno che non mi si proponesse...Warrel Dane!

Uscire di questi tempi con un nuovo album a sette anni dal precedente ha un qualcosa di eroico. Pensi che quelli che vi ascoltavano/scoprivano nel 2009 siano rimasti fedeli ai Braindamage? E invece rispetto agli altri dischi più datati? C'è stato un "ricambio generazionale" di fan? Noi suoniamo perché amiamo farlo e perché abbiamo qualcosa da dire ancora oggi ad ancora ne avremo. Non capiamo coloro che nelle recensioni scrivono cose tipo "forse è tardi per diventare famosi" o "difficilmente diventerà un best-seller". Noi viviamo d'altro, abbiamo da anni le nostre professioni e facciamo quello che vogliamo, questo è il mio intendimento dell'essere artista. Meglio la minestra da libero che la torta da schiavo. Noi speriamo di essere ancora apprezzati, ma se così non fosse non è che conseguentemente smetterei di suonare, il problema è altrui, non mio, io sto benissimo come sto.

Ti piace suonare dal vivo? Quali brani del nuovo album si prestano più ai live? Suonare dal vivo è il motivo portante per cui si incomincia a suonare ed è una sensazione che sarebbe meritevole di una vasta letteratura. Per quanto riguarda 'The Downfall' aspettiamo la nuova stagione per cominciare a proporlo, anche perché ognuno di noi ha molteplici impegni, altri progetti e bisogna fare le cose per bene. Senz'altro da settembre saremo in giro.

Comparando il nuovo disco con i predecessori, quali differenze noti rispetto ai testi e rispetto alla musica? A quale epoca della band sei più affezionato? Differenze nei testi non ne vedo moltissime, dato che li scrivo sempre io. Sono senz'altro più curati dei precedenti e, forse, hanno un filo conduttore più rimarcato nel contesto. Rispetto alla musica, invece, siamo ritornati a fare canzoni più monolitiche e meno elaborate, rispetto anche solo a 'The Impostor', album che adoro. Sono molto legato al periodo in cui andammo in tour la prima volta, fu un'esperienza vissuta con spirito naif e indimenticabile, in luoghi e città stupende e lontane.

Braindamage... Non so se l'avete preso da lì, ma a me viene in mente The dark side of the moon. Quanto hanno influito i Pink Floyd sulla vostra crescita musicale e sulla tua, personalmente? Ci sono due motivazioni, una legata al suddetto disco che a me ha sempre ispirato moltissimo, più che altro sotto il profilo del concetto della follia e di quanto essa pesi sul piano della realtà. La seconda riguarda una persona molto cara della mia cerchia famigliare che è effettivamente cerebrolesa, fu un modo di farci sentire vicini a lui.

Disco preferito dei Killing Joke? Vi piace che si senta molto la loro influenza sulla vostra musica? Più di uno, ma forse 'Extremities, Dirt & Various Repressed Emotions' vince per distacco perché il tour con I KJ lo facemmo durante la promozione di quel particolare disco. In realtà io credo che sia più una venatura, noi facciamo metal, termine che i KJ classificherebbero come inaccettabile accomunato alla loro musica. Sono tra i padri del metal moderno loro malgrado.

Il mondo fa schifo di suo, o è l'uomo a corromperlo? Il mondo è un paravento dietro al quale ci muoviamo come ombre credendo di esserne gli attori e gli spettatori ad un tempo, quando in realtà siamo poco meno delle comparse o, peggio, le quinte di scena. Ascoltiamo il suggeritore scandire una recita che non ci compete e poi siamo fatti uscire con pochi spiccioli dalla porta di servizio. Nessuno ci ha chiesto se volessimo venire qui ma tutto quello di sbagliato che facciamo deve farci sentire in colpa. Siamo una scheggia di tempo di un albero vecchio miliardi di anni e c'è che pretende che noi ci si assuma la responsabilità di cose che non siamo in grado di fare. Qualche decennio di vita da formica o da cicala non può incidere su alcunché di terreno, figuriamoci di trascendente. Non saremmo in grado di corrompere nulla e quando la realtà si sarà sbarazzata di noi, proseguirà sulla sua strada, una strada senza alcuna motivazione reale.

Chi è dio per te? Dio non esiste ma se esistesse sarebbe una carogna ed un codardo, quelli che lo hanno inventato sono peggio di lui e non riuscirò mai a capacitarmi di come si faccia ancora a legare la propria esistenza ad un termine ultimo che ci punisce o premia, quando abbiamo poco tempo da perdere. La vita è troppo breve per lasciarla nelle mani di un dio, un dio qualsiasi.

Il thrash metal è vivo, morto o moribondo? Il rock ha perso la sua funzione sociale, quella di diffondere una rivoluzione libertaria ed il thrash non fa differenza alcuna. Da quando abbiamo deciso, tutti, che la musica sia solo musica, abbiamo perso il suo significato più importante, quello di aggregare i ribelli contro un sistema che ora ci fa sentire in colpa per esserci distaccato da esso. Non so quanto potrà durare ancora tutto ciò.

Quale genere del rock per te non avrebbe senso continuare a tenere in vita? Ognuno suoni ciò che preferisce, più che di generi io mi libererei di band, ma non vado di certo ad infilarmi in labirinti di discussioni eterne che non avrebbero significato. Chissà in quanti ritengono che i Braindamage siano un soggetto inutile al prosieguo della vita planetaria, non per questo mi sentirei in dovere di smettere.

La cosa migliore che i fan potrebbero dire dei Braindamage? Siete stati sempre tenaci ed onesti intellettualmente.

La cosa peggiore che i fan potrebbero dire dei Braindamage? Vi siete svenduti.

Come band avete fatto degli errori fino ad ora, non tanto musicali, ma a livello gestionale o economico? Torneresti indietro per correggerli o è giusto che sia andata così? Tutti gli errori possibili ed immaginabili, ma se li abbiamo compiuti sarà stato perché non eravamo in grado di fare diversamente. Lascerei solo meno spazio a chi voleva compromessi. Quello sì.

Te la senti di consigliare a chi ci legge un valido gruppo emergente, pronto a esplodere? Sinceramente no, e nessuno me ne voglia, fatico a seguire tutti e non mi pare di intravedere chi mi faccia impazzire.

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