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WYVERN: LORDS OF WINTER

data

31/03/2011
60


Genere: Power/Heavy/Classic Metal
Etichetta: Jolly Roger Records
Distro: Masterpiece
Anno: 2002/2010

Arrivano alle nostre orecchie anche i veterani Wyvern, inossidabile combo formatosi in quel di Parma nel lontano 1985 il quale riesce nell'oramai insperato obbiettivo di pubblicare il proprio secondo album, 'Lords Of Winter', che venne registrato a più riprese tra il 1998 e il 2002 senza però venire mai ufficialmente pubblicato. Tralasciando perdere questi dettagli "biografici" mi trovo nella scomoda situazione di dovervi raccontare di una band che snocciola buone idee grazie ad una proposta musicale aperta a soluzioni che spaziano dal Power sinfonico, tutto figlio dello zoccolo duro della nostra penisola, a soluzioni Heavy classiche, Prog o persino Epic di ancora più antico fondamento ma che purtroppo si trova sopraffatta dal peso di due croci che gravano pesantemente sulla valutazione di questo platter. In primis una produzione (usiamo pure il plurale, visto che la differenza di "età" tra un brano e l'altro è percepibile) di livello medio/basso: quasi completamente incapace di donare un minimo di "pulizia" alle ritmiche di chitarra (quel tipico suono "marcio" che a qualche sparuto fedelissimo del genere persino piace) e che crea nell'insieme una certa confusione tra il sound nitido delle, seppur poche, tastiere e la "rumorosità" della scarsa qualità della registrazione delle ben suonate parti di batteria. In secondo luogo le parti vocali, nella loro totalità, mi lasciano piuttosto perplesso. E visto che il singer Fabio Bonaccorsi dimostra in diverse situazioni di possedere un range vocale più che adeguato per il genere non posso che incolparlo di non aver curato sufficientemente le registrazioni delle sue parti,come la qualità della stessa, visto che a mio giudizio si potevano facilmente correggere. Ne è prova la ballad "Winter Tale", tra le tante, dove Fabio investe bene nell'interpretazione di quello che poteva essere un bel brano salvo poi sciupare in imperfezioni che non possono passare inosservate. Mi scoccia dare pareri così "gravi", ma visto che questo combo ha tutte le possibilità di far bene allora perché non deve sfruttarle? Ci sono ottimi brani come "Reflections", maturo ed articolato, come il Power sinfonico della titletrack, ci sono altre buone soluzioni speed come ad esempio "Shine", che riporta in vita i fasti di un Helloweeniano 'Walls Of Jericho'. Nell'ambiziosa suite "Eternal Symphony" troviamo persino un piccolo cameo del coro del teatro Regio di Parma. Ma allora Wyvern? Avete belle idee, grandi possibilità e l’esperienza necessaria per farvi valere, non vi potete nascondere dietro ad una curata copertina. Di questi tempi, diciamo anche purtroppo guardando alla cosa con un po’ di malinconia, se non si investe nel curare certi dettagli si rischia di rimanere "nel pantano".

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