WHITE LION: RETURN OF THE PRIDE
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25/03/2008Dopo l'avvenuta discesa sul suolo italico prima in veste autonoma e poi in qualità di comprimari al noto Gods Of Metal, gli storici White Lion (o almeno quel che rimane, alias il solo il former vocalist Mike Tramp) si riaffacciano anche sul mercato discografico grazie a 'Return Of The Pride', album di undici tracce al quale spetta un tutt'altro che facile compito, e cioè quello di riesumare la celeberrima qualità sonora insita nelle releases contraddistinte dal marchio del mitico leone bianco. Il risultato finale, purtroppo, non è di quelli che sinceramente ci saremmo attesi, vuoi per la scarsa attitudine al genere (fuoriuscita anche dal vivo) da parte degli attuali compagni d'avventura di Tramp, vuoi per un'approccio stilistico vicino più all'era solista dello stesso singer che non a quello universalmente noto a firma White Lion, altra tegola non del tutto benevola nei confronti del qui disquisito cd. Tralasciando in ogni caso la discutibile finalità del prodotto, comunque pendente come una spada di Damocle sulla testa dell'album in questione, quello che ne consegue dopo una ripetuta serie di ascolti è la consapevolezza di avere a che fare con un lavoro sì godibile ma non nella sua totalità, e questo per una serie di fattori presto elencati. Se il lato maggiormente "cantautoriale" dell'opera, infatti, di districa in maniera piuttosto disinvolta nel regalare un semplice quanto divertente intrattenimento (cosa del resto già assodata anche all'interno dei lavori solisti di Mr. Tramp, nonostante in questo caso il singer sia in chiaro debito vocale), è invece nel goffo tentativo di riesumare l'oramai sepolto spirito del leone bianco che viene a galla il più evidente e tangibile disappunto, ben rappresentato ad esempio dal tutt'altro che azzeccato suono di chitarra scelto come timone dell'epica opener "Sangre De Cristo", o nell'errato spirito di fondo legato a "Set Me Free", quasi una cervellotica e complemetare versione studiata a tavolino della inarrivabile "Broken Heart". Non dilungandomi oltre su altri poveri argomenti di discussione e traendo quindi le classiche conclusioni di rito, credo che un rilascio a nome Mike Tramp di questo 'Return Of The Pride' avrebbe reso maggior giustizia ed onestà intellettuale alle spoglie di un mai realmente riesumato combo, e questo non tanto per la più o meno convincente qualità del prodotto in questione, ma più che altro per la lontananza stilistica con il grande passato che fu. E non mi rimane che sottolineare fu, perché del leone bianco, purtroppo, è rimasto ben poco.
_ PER I FANS DI Mike Tramp
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