VERTEBRA ATLANTIS: A Dialogue With The Eeriest Sublime
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27/10/2023Secondo album per i nostrani Vertebra Atlantis, un’interessante realtà del nostro underground. Difficile definire il sound dei lombardi, potremmo descriverlo come un blend tra death e black dal forte sapore avanguardistico. Provate a immaginare qualcosa in cui si sentono Gorguts, Ulcerate, Emperor anni 2000, DHG, AEvangelist e addirittura dei momenti post- a là Swan. Un’apertura affidata agli archi introduce “Into Cerulean Blood I Bathe”, un black atmosferico con linee vocali direttamente dall’oltretomba, synth maestosi e riff dissonanti. “Frostpalace Gloaming Respite” è un crescendo di violenza spezzata dalle melodie nel mid, una carezza dolce come gli arpeggi di chitarra e inquietante come le dissonanze, che preludono alle violente linee vocali, sottolineate dalle maestose tastiere. A nostro parere, i momenti migliori di ‘A Dialogue with the Eeriest Sublime’ sono “In Starlike Ancient Eyes” e “Desperately Ablaze, From The Lowest Lair”, la seconda in particolare, dove il gusto per le melodie, a metà strada tra l’astrale e l’antico, con momenti sinfonici, dissonanze ben incastonate in ben nove minuti di pura e violenta astrazione. Bella la chiusura affidata alla title track, con una malinconia neo-folk che ricorda i Death in June, tra sapienti inserimenti acustici e atmosfere rarefatte. Non un album di facile accesso, ma un qualcosa da tenere d’occhio a tutti i costi, dato che raramente il Bel Paese ci regala questi piccoli gioielli dell’Oscurità. Se amate il black e il death d’avanguardia con elementi atmosferici, non fatevelo scappare.
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