TRANSATLANTIC: SMPT:e
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13/06/2010Correva l'anno 2000 quando 4 importanti esponenti del prog rock decisero di mettere in piedi una band parallela dove lavorare insieme oltre che nei propri rispettivi gruppi. Il progetto prese il nome di Transatlantic, e come simbolo distintivo venne scelto un dirigibile futuristico (presente nelle copertine di ogni loro lavoro), ed il disco d'esordio era un acronimo dei loro cognomi con l'aggiunta della lettera "e" che lo trasformava nella sigla di un protocollo midi usato nelle sale di registrazione. 'SMPTe' vide la luce così dieci anni fa, e sancì la nascita di un nuovo supergruppo destinato ad affermarsi in brevissimo tempo. Leggendo la line up si poteva subito intuire che tecnicamente non ci sarebbero state sbavature di alcun genere, e che ci si poteva aspettare sicuramente un album valido. Le sonorità proposte dai Transatlantic si imposero subito grazie alle loro arie molto spensierate e dense di ricerche musicali che ricordavano molto le esperienze di Morse con gli Spock's Beard. Certo qualcuno storse il naso per la non esagerata originalità della band, ma la maggior parte degli amanti del genere non si fece fermare da queste affermazioni e diede fiducia alla band. Il disco, solo cinque tracce, ma ben oltre i 75 minuti complessivi, si apre con una lunga suite intitolata "All Of The Above" che già da sola mette in mostra tutte le caratteristiche e le qualità della band, mentre, probabilmente, l'apice si raggiunge con la stupenda "My New World". Da segnalare anche che la traccia di chiusura "In Held (Twas) In I" è un cover dei Procol Harum (famosa band prog/psichedelica degli anni '70). Questo 'SMTPe' fu l'inizio di una collaborazione che si dimostrerà non una meteora, ma una realtà che saprà riproporsi come una delle più importanti del genere, e nello stesso tempo fu un album importante del 2000 per il prog rock. Musicalmente non fu totalmente innovativo, ma sicuramente valido e suonato in maniera sopraffina con dei brani che ancora al giorno d'oggi sanno farsi valere ed apprezzare quando la band li esegue dal vivo.
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