THE EMBER, THE ASH: Consciousness Torn from the Void
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03/09/2020Una spirale di gelido vento soffia dal Canada per mano di 鬼, enigmatico psuedonimo di William Melsness. Il sound proposto è un black ambient metal dai minimali riff di chitarra e dai suoni di tastiera che scandiscono il gocciolare di un innevato ramo. Le soluzioni proposte sono già state viste in passato, un disco linearmente agganciato al filone di appartenenza. Mestizia, atmosfere in cui malinconia diventa consapevole afflizione di uno stato da cui non ci si può scostare. Spunti interessanti arrivano da arpeggi di chitarra, le cui armonie riportano ad una sensibilità e ad emozioni che, nonostante tutto, restano nella memoria. Scuola Norvegese e poi, tanto depressive per William Melsness, un inchino ad una nera fiamma che consuma ma nella quale l’artista trova rifugio. Ci consumiamo, ma restiamo isolati da tutto il resto, alimentando un’uggia che diventa costante di un’esistenza infausta. Le ritmiche e le sfuriate sono rappresentazione di una bufera in cui, lentamente, scompariamo, punto nero , ricoperto di neve la cui immagine, inevitabilmente, perde di consistenza. Non vi è significato alcuno, ed allora l’esistenza diventa solo lo scorrere di una clessidra, in cui la polvere ci ricopre, ed in cui noi restiamo sepolti, ineluttabilmente. Crediamo l’artista dovrebbe lavorare maggiormente sul lato acustico, commovente interpretazione che arricchisce un full-length altrimenti anonimo.
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