SYMPHONITY: VOICE FROM THE SILENCE

Dopo aver esordito per la nostrana Underground Symphony, dietro al monicker Nemesis, la band ceca dei Symphonity, trainata dall'unico superstite Libor Krivak, torna ad affacciarsi sulle scene con il nuovo album 'Voice From The Silence'. Accolto tra le braccia della LMP il combo ha arruolato tra le proprie fila l'arcinota ugola di Olaf Hayer (Dionysus, Luca Turilli) e grazie al sempre ottimo operato di "un certo" Sascha Paeth in fase di mix si presenta con un prodotto a tutti gli effetti valido e ben strutturato anche se, come sempre più spesso accade in questo settore, bisogna far fronte ad una proposta piuttosto prevedibile. Il Power Metal che il quintetto ci propone sprizza Stratovarius da tutti i pori offrendo qua e là rapide sterzate verso soluzioni più neoclassiche a là Malmsteen, tanto per capirci. Il tutto, ovviamente, eseguito a regola d'arte, in un turbinio di richiami ad altre decine di band e tra soluzioni che risultano finalmente efficaci a tutti gli effetti. Una proposta musicale che per i Symphonity risulta vera e proria croce e delizia. Brandisce la croce infatti nei suoi momenti più banali, come nell'opener "Give Me Your Helping Hand", o quando si concede ben più di un'ispirazione come nel brano "In Silence Forsaken", dove il riff di chitarra riporta ai nostrani Vision Divine ed il ritornello verte verso "Rebirth" degli Angra, tanto per fare un esempio. D'altro canto diviene delizia nelle sue soluzioni più dirette come accade nella perfetta "Bring Us The Light", nel ritornello facile-facile di "Searching You" o nella più melodica "Evening Star" dove il buon Olaf Hayer ci dimostra di saper davvero fare la differenza. Ineccepibile il lavoro di produzione che, tra le altre cose, mette in ottima luce l'operato del bassista Tomas Celechovsky. Tra luci ed ombre questo 'Voice From The Silence' ci presenta una band preparatissima e pronta a saper sparare le cartucce buone al momento giusto. Se solo si levasse di dosso il sapore scialbo del passato...