STEVE HACKETT: At The Edge Of Light
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11/02/2019Torna con un nuovo album (il ventiseiesimo..) Steve Hackett, dopo un solo anno di silenzio dal precedente ‘The Night Siren’. ‘At The Edge Of Light’ è un disco piuttosto variegato quanto a temi musicali, ma esiste sempre un retrogusto progressive che non ha mai abbandonato del tutto l’artista e che rappresenta per me il suo limite. In questo lavoro possiamo trovare, così, un intro strumentale con qualche arrangiamento orchestrale ed un’atmosfera vagamente orientale nel brano di apertura che ritorna anche in “Shadow And Flame”, insieme a tracce di progressive metal e richiami ai Genesis e agli Yes dei primi anni ’80. E’ come se in questo disco Hackett abbia voluto mescolare tradizione e qualche approccio, per sua stessa ammissione, anche alla World Music. C’è inoltre la lunga suite “Those Golden Wings”, una summa del progressive con qualche riferimento ai Marillion e “Descent”, un bolero strumentale già sperimentato nel progressive anni ‘70 (si pensi a “Devil’s Triangle” dei King Crimson e a “Abaddon’s Bolero” degli E.L.&P.). Una maggiore freschezza compositiva pare emergere soltanto in “Hungry Years”: perché il limite di questo disco, come ricordavo prima, è che nel 2019 il progressive suona un po’ stantio per chi si è goduto già molti anni fa quello “storico”, quello di 'Selling England By The Pound' e 'Close To The Edge', tanto per citare due capolavori dell'epoca.
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