SHYLOCK: WELCOME TO ILLUSION

Mi è alquanto difficile trovare le parole per iniziare la recensione di "Welcome To Illusion", nuovo lavoro in studio dei tedeschi Shylock, band influenzata nelle sonorità e nell'attitudine da compatrioti come Jaded Heart e Pink Cream 69, in particolare per quanto riguarda lo stile sonoro del cd, caratterizzato da distorsioni corpose e batteria preponderante. Ebbene, dopo diversi ascolti il verdetto è il seguente: questo cd è uno dei più bei cd di hard-rock degli ultimi anni, capace di mescolare in una perfetta amalgama ritornelli vincenti, melodie orecchiabili e potenti sventagliate hard. L'originalità latita, questo è sicuramente fuori di dubbio, ma d'altra parte un lavoro così diretto e coinvolgente nella sua semplicità riesce a spazzare via tutti gli ulteriori discorsi, mantenendo un livello qualitativo più che alto in tutte e quindici le tracce dalle quali è composto. Siccome ho notato alcuni colleghi del settore denigrare questo album alludendo al fatto che "quindici tracce sono troppe per un cd", io mi chiedo come sia possibile esternare certe affermazioni. Un album di quindici pezzi al giorno d'oggi è una vera e propria manna, ma questi signori forse non tengono conto che il pubblico non può fruire di promo o cd dimostrativi, dovendo bensì sborsare quasi venti bigliettoni per acquistare un dischetto nuovo. Tra l'altro basterebbe ricordare a costoro che in ogni stereo presente sul mercato (anche nel mangiacassette dell'anteguerra di mio nonno) è presente un certo tasto, denominato Stop, che è sufficiente premere quando si è stanchi di ascoltare un qualsiasi cd in esso inserito. Io questo "Welcome To Illusion" lo adoro fino in fondo, e non resterò lì con la manina mezza retratta quando si tratta di giudicare una produzione di indiscusso valore come quella in questione, davvero miracolosa al giorno d'oggi.