SHIRAZ LANE: Carnival Days
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26/02/2018Tornano a distanza di due anni i cinque giovanissimi ragazzi provenienti dalla Finlandia che ben avevano impressionato con il disco d’esordio. Incredibile come abbiano già raggiunto con il secondo lavoro una certa maturità a partire dal vocalist, il quale evita i troppi falsetti (a volte fastidiosi) per un cantato aperto che ricorda (vagamente) il Sebastian Bach che fu, ma veniamo al dunque: apertura col botto e abbastanza anomala con la titletrack dai contorni bluseggianti (con tanto di sax), ma che esplode con ritornello memorabile; segue la più tirata "The Crown", grande pezzo anche questo; chiude il trittico iniziale "Harder To Breathe". Terzo pezzo, terzo centro. Ci sono tutte le premesse per un piccolo capolavoro. Rispetto al disco d’esordio i suoni si sono leggermente ammorbiditi (un po’ come l’ultimo dei Crazy Lixx), ed a parere dello scrivente ne ha molto giovato il songwriting, adesso finalmente ispirato e con praticamente nessun riempitivo. Molto molto bene la sezione ritmica ed i due chitarristi, sempre presenti nel lanciare riff appena se ne coglie l’occasione. Il punto di questo disco è che i pezzi funzionano tutti ed alla grande, basta ascoltare "Shangri-La" o "War of Mine" (ritornello fenomenale), e vi innamorerete subito di questi cinque ragazzi. Ulteriore punto favore è la produzione, molto curata, mentre menzione particolare va ai chorus davvero accattivanti. Dettagli che fanno aumentare il punteggio finale di questo lavoro, e che nell'insieme contribuiscono al salto di qualità di una band di cui sicuramente sentiremo un gran parlare nei prossimi mesi.
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