SEPULTURA: MORBID VISIONS
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03/03/2008Quando la Cogumelo Records mise sotto contratto i Sepultura, non aveva la minima idea di che cosa teneva tra le mani, di cosa i Sepultura sarebbero in seguito diventati. Chi mai avrebbe sospettato infatti che questi indemoniati scopiazzatori degli Slayer, assuefatti ad un’iconografia infernale e blasfema, sarebbero diventati col tempo una tra le band più innovative del panorama metal mondiale? Nessuno appunto, però questo è accaduto. Sta di fatto che in ogni caso l’esordio dei fratelli Cavalera è stato tutt’altro che entusiasmante, come provato prima dal demo ‘Bestial Devastation’, poi dal presente debut ‘Morbid Visions’. L’opera prima sulla lunga durata dell’ensemble di Belo Horizonte è un collage di morte e distruzione, un urlo strozzato di disumana ferocia, che si esprime attraverso un songwriting acerbo (più fracassone che altro), discendente diretto del sound di band all’epoca già lanciate, come i sopra citati Slayer, ma non solo (Celtic Frost e Venom hanno avuto la loro influenza). Il diavolo campeggia glorioso in copertina e i quattro ragazzi, subendo le suggestioni sulfuree dei loro beniamini, giocano a fare i cattivi più di quanto non siano in realtà, con risultati a tratti imbarazzanti. In sostanza ‘Morbid Visions’ è un album piuttosto povero di idee, realizzato con suoni decisamente amatoriali e con più di una pecca dal punto di vista esecutivo: allora è facile capire come si tratti di un disco tutt’altro che fondamentale, beninteso, senza nulla togliere al suo valore storico. Poi vabbè, "Troops Of Doom" e "Crucifixion" sono due tracce da macello, sono d'accordo, ma i veri Sepultura si vedranno solo tra un paio di album...
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