SELAXON LUTBERG: COLD HOUSE OF LOVE
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23/01/2007Al debutto su Eibon, Selaxon Lutberg aka Andrea Penso mette in scena una rappresentazione ambient che suggerisce nel titolo stesso dell'opera una precisa chiave di lettura del disco. "Cold House Of Love" è un lavoro che evoca allo stesso tempo gelo e calore, distacco ed amore, tanti ricordi come tanto vuoto. Un minimalismo dilatato, sospirato, quasi lontano come un suono distante che arriva da chissà quale fabbricato che non riusciamo ad identificare, prodotto da chissà quale essere tormentato, combattuto, in preda ad una catarsi interiore che oltre a rievocare eventi, tempi e persone, fatica a dare essi un nome. Sentimenti e memorie limpide, pure, ma che non hanno una origine specifica. Il perché del sottile dolore, distillato goccia dopo goccia ed iniettato in brani rarefatti, liquidi, in cui scorre lentamente l'essenza del concetto di inquietudine di Penso. Il tutto si muove grazie a pochi strumenti che interpretano il silenzio come un suono interiore in grado di trasmettere la condizione dell'anima e le sue reazioni agli stimoli che arrivano da canali elementari quali un piccolo insignificante oggetto, una pianta, un paesaggio, un animale, una strada come esplicitamente suggerito dalle foto della confezione del CD. Note sfumate e registrazioni che si alternano e si sovrappongono che fanno da cornice ad un sostanziale e concreto lamento che non ha bisogno di urlare per sfogare e per farsi ascoltare. In un tempo come l'attuale in cui impera l'edonismo e la "voce grossa", "Cold House Of Love" rappresenta una tappa importante nel tentativo di ritrovare se stessi(o di continuare a perdersi).
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