RICHARD MARX: Inside My Head
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08/06/2012Quest'uomo ha la capacità di scrivere capolavori a dispetto del tempo, delle mode, dei generi che passano. Da Keith Urban a Daughtry, passando dai fantastici Emerson Drive alle Vixen e via dicendo ha scritto centinaia di pezzi sbagliando raramente. Da un po' di anni tuttavia ha incominciato ad esagerare un attimo con i greatest hits, raccolte, versioni acustiche e quant'altro dei suoi cavalli di battaglia, e sotto certi versi purtroppo anche questo disco non è esente da quanto sopra. In pratica tre pezzi inediti ed il resto già pubblicato in precedenti lavori, oppure brani donati ad altri artisti interpretati per l'occasione dal grande Richard. Per lo srpovveduto e non fanatico dell' artista statunitense questo disco è bellissimo sotto tutti gli aspetti, chi ama la mudica di Marx però avrà già ascoltato quasi tutto, quindi storcerà il naso soprattutto per la presenza di cinque brani tratti da 'Emotional Remains' del 2008 che, per belli che potranno essere, sono quantomeno poco "onesti' all'interno di un disco battezzato come nuovo. Anche il secondo dischetto, quello dei suoi pezzi più celebri rivisitati, non è nulla di che, moderatamente superfluo anche a fronte del fatto che non ha cambiato praticamente una virgola, il senso è sempre più nebuloso. Ecco, questo disco è a tutti gli effetti superfluo in tutto, un'operazione commerciale che fa uno smacco a chi sperava in un nuovo capitolo dell'artista statunitense, da cui non ci si può più accontentare di tre ottimi brani inediti.
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