RHINO BUCKET: Rhino Bucket
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14/03/2016Nel marasma variopinto dell’hair metal si trovava un po’ di tutto (AOR – street – glam – class – ecc.), ma va dato atto ad una valida pletora di gruppi (Johnny Crash, Dirty Looks, Junkyard., Spread Eagle ed altri impavidi) di aver saputo guardare decisamente più al sodo e meno all’immagine. I Rhino Bucket da Van Nuys, quartiere a nord di Los Angeles, sono quattro ragazzotti che imbracciano la chitarra grazie agli AC/DC, dei quali hanno letteralmente consumato i vecchi vinili. Il 1990 è l’anno del debutto, accolto con toni entusiastici dalla rivista inglese Kerrang, che ai tempi dettava legge sul mercato musicale, che si sbilancerà con ben cinque K su cinque. La forgia dei riff dei rinoceronti californiani è chiaramente di matrice australiana, ma a dispetto dei maestri, l’aussie rock’n’roll esibito dagli americani è riletto in chiave metallizzata, interpretato con una buone dose di cattiveria. La famigliarità dell’ugola di Dolivo con la voce di "Highway To Hell" è un tuffo al cuore anche per chi ha fatto degli AC/DC la propria ragione di vita. L’album contiene dieci tracce all’insegna di un genuino rock’n’roll elettrico, ottimo da gustare nelle serate con amici all’insegna della baldoria, con birra a fiumi e ragazze pruriginose.
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