RHAPSODY: TALES FROM THE EMERALD SWORD SAGA
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12/03/2004Non c'è molto da dire su questa nuova produzione di Turilli & company. In effetti dopo cinque album un'anthology la si può anche concepire, se non fosse per una semplice domanda: vale i soldi che costa? La risposta è in questo caso triplice: per un fan che voglia risentire pezzi vecchi senza nessuna nuova canzone, è un buon acquisto. E lo è anche per un ascoltatore che non abbia nulla dei Rhapsody. Per qualcuno che voglia qualche novità è invece uno spreco. Forse per renderla più appetibile, sono stati inseriti remix ed una nuova versione di "Rage Of The Winter", ma anche qui c'è qualche pecca da evidenziare: sono infatti stati accentuati i limiti del gruppo, aumentando le parti orchestrali, inserendo nuovi strumenti, variando i volumi e di conseguenza l'incidenza di ogni musicista, solo che è ben noto che il maggior limite dei Rhapsody è l'impossibilità a riprodurre dal vivo ciò che viene fatto in studio. Fatica sprecata, quindi, almeno in un certo senso, a meno che non ci si metta l'anima in pace, accettando che Turilli scriva musica da stereo e non da live stage. Per quanto riguarda il discorso dei volumi, invece, alcuni passaggi ne escono potenziati, ma a scapito di altri: in pratica un "no gain", come si dice nel football quando si chiude un'azione ma non si guadagna terreno. Non c'è altro da dire, se non che la selezione delle tracce è buona, ma anche qui si poteva fare di meglio, tralasciando alcune scelte (come "Lamento Eroico", bella ma già abbastanza criticata) ed inserendone altre, magari più rappresentative (non sarebbe stato male mettere almeno uno dei brani più lunghi,come ad esempio le title-track dei primi due album, in cui Turilli riesce meglio a dimostrare le sue capacità compositive).
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