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RAZORBACK: DEADRINGER

data

02/05/2007
76


Genere: Hard-Rock
Etichetta: AOR Heaven
Anno: 2007

Ritornano, dopo un tutt'altro che convincente secondo episodio in studio, i Razorback di Rolf Munkes (Empire, Tony Martin Band), pronti a riprendere la promettente via intravista col debut "Animal Anger", un album certo non seminale ma comunque interessante purtroppo mal bissato dal successivo "Criminal Justice", messo sul banco degli imputati a causa del discutibile cambio stilistico effettuato al proprio interno. Così, abbadonati i richiami modernisti sbandierati nel già citato secondo cd, i rockers europei ricalcano la via dell'hard-rock di classica estrazione, attingendo ancora una volta parte degli elementi già intravisti in storici acts quali Black Sabbath, Rainbow e simili, e rielaborando il risultato finale con un tocco leggermente più attuale. Tale alchimia sonora viene racchiusa nelle undici tracce contenute in "Deadringer", lavoro che vede ancora una volta al timone il singer Stefan Berggren (già con Snakes In Paradise e Company Of Snakes), qui affiancato da altri musicisti del calibro di Marcus Bielenberg (Vanize, Majesty), Chris Heun (Lanzer, Shylock) e Mike Terrana, drummer che ovviamente non necessita di presentazioni. Qualitativamente parlando ci troviamo di fronte ad un'uscita che saprà attirarsi i positivi pareri dei sostenitori degli storici nomi sopracitati, ben coadiuvati nella proposta in questione da influenze già intraviste all'interno dell'ultima parentesi un studio degli Empire, elemento con tutta la probabilità da additare alla presenza in formazione dell'axeman Rolf Munkes. Un Munken sempre in prima linea per quanto concerne il suo distintivo tocco nel songwriting, caratterizzato dall'accostamento tra il chitarrismo cupo e nervoso delle strofe e l'incedere invece chiaramente melodico insito nei ritornelli, caratteristica buona a rendere riconoscibile il distintivo marchio di fabbrica a nome Razorback. "Deadringer", quindi, può essere considerato un piacevole diversivo per gli amanti dell'hard-rock solido e di classica estrazione, ottimamente riproposto da una band di riconosciuti professionisti e ben valorizzato, come lecito attendersi, da un curato lavoro di produzione. Niente di fuori dal comune, ma comunque un positivo lavoro suonato da musicisti che sanno indiscutibilmente il fatto proprio.

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