RADIATION ROMEOS: Radiation Romeos
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06/06/2017Prendete un cantante con una voce graffiante e discreta estensione vocale, Parramore "Perry" Mc Carty (ex Warrior e Atomic Playboys di Steve Stevens), aggiungete riff accattivanti, ritmiche energiche, sole della California, produzione di Micheal Voss (Phantom 5, Michael Shenker) e, voilá, ecco il debut album dei Radiation Romeos, edito da Frontiers il 2 Giugno. La title track, con cui si apre l'album, é trascinante, orecchiabile il giusto, e ci riporta di peso dritti negli anni 80: un vero inno al rock, cosí come il singolo Ocean's Drive, che in altri tempi sarebbe probabilmente entrato nella Billboard senza problemi. In Bad Bad Company i toni si incupiscono appena appena e qui ritroviamo l'immancabile Johnny, protagonista di millemila canzoni, che fa i conti con le disillusioni della vita e i suoi alti e bassi, cercando di rimanere sempre un lottatore. Promised Land parte bene ma si perde un po' per strada, lasciandoci un senso di incompiutezza (ed é un peccato perché le premesse erano davvero buone) piú che altro a causa di un'eccessiva durata (piú di sei minuti) e di un arrangiamento che, anziché evidenziare le linee vocali, rende il pezzo pesante a dispetto di queste. Senz'altro in questa band si sentono diverse influenze: in "Ghost Town" ritroviamo qualcosa dei Warrant degli esordi, mentra sia su "Til The End Of Time", sia su "On The Tight Rope" (a mio parere uno dei brani migliori del disco), é forte il richiamo ai Survivor. Intrigante anche la "chiacchierata" tra chitarra e basso su "Monstertraxx", che chiude un album divertente, energico e piuttosto "estivo". Mc Carty é ispirato e in forma smagliante, ed é un peccato che non abbia avuto maggior fortuna, perché é un vocalist di talento con espressivitá da vendere. Le chitarre di Heyne, molto curate anche in fase di mixing, aggiungono quel tantino di pepe in piú, con assoli puliti, precisi, senza esagerare in virtuosismi che toglierebbero sponteneitá e freschezza al lavoro. Peccato per la batteria, che a volte risulta un po' "asciutta" nei suoni, senza comunque influenzare il risultato finale. Vi starete chiedendo "Ma neanche una ballad?". C'é, e visto che é anche una signora ballad, ce la siamo tenuta quasi alla fine della recensione, come il dessert alla fine di un bel pranzetto. "Like An Arrow", di bostoniana memoria, sará colonna sonora dei nostri amori estivi, sia che siamo ancora virgulti nel fiore della vita sia che siamo un po' piú "passatelli" con prole a carico. Perché, diciamolo, un pezzo cosí ci fa tornare tutti adolescenti. In breve, bravi Romeos per l'ottimo lavoro di esordio. É bello ascoltare una hard rock band onesta che suona il genere che gli appartiene, senza andare a pescare in sonoritá piú "moderne" per allargare i consensi. Speriamo che anche il pubblico renda loro merito.
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