PORCUPINE TREE: IN ABSENTIA
data
19/07/2009Nel 2002 la band inglese di Steven Wilson pubblica questo 'In Absentia' disco che segue il buon successo, anche commerciale, del precedente 'Lightbulb Sun'. Il disco, pubblicato dalla Lava Records, si presenta come un ulteriore passo avanti della band inglese verso un target più ampio di ascoltatori finali dato che i Porcupine Tree hanno preso una strada più classica e meno sperimentale e psichedelica rispetto alla prima parte della loro carriera. inserendo 'In Absentia' nei nostri stereo ed iniziandone l'ascolto ci si accorge che il progressive che la band inglese ci propone è diventato di classe, lasciando da parte digressioni e sperimentazione estrema e privilegiando melodia e linearità. Se qualcuno potrebbe storcere il naso dopo queste affermazioni, io consiglio vivamente di dare un ascolto a questo lavoro per rendersi comunque conto di come non si tratti di critiche o note negative, anzi di un ulteriore segno distintivo e caratteristico. Le 12 tracce che compongono il disco hanno la capacità di trasmettere emozioni dall'inzio alla fine e nello stesso tempo di diventare un sottofondo irrinunciabile (aspettatevi di lasciare il CD per molto tempo nel vostro stereo o nelle vostre autoradio). Brani come, ad esempio, l'opener "Blackest Eyes" o "Heartattack In A Layby" non lasciano scampo e decretano che 'In Absentia' è un'altra uscita azzeccata per i Porcupine Tree; un'uscita dove Wilson e soci hanno saputo coniugare vene progressive con melodie di ampio respiro, producendo un album adatto a tutto il grande pubblico. Gli unici che potrebbero rimanere un attimo spiazzati sono gli amanti delle pure psichedelia dei primi anni del gruppo, ma secondo me riusciranno a trovare spazio nei loro ascolti anche per questo disco.
Commenti