PENNYWISE: From The Ashes
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08/10/2003Rieccoli, puntuali come un orologio svizzero e imperterriti se ne vanno dritti per la loro strada senza che nessuno li possa fermare, o cambiare in qualche modo. Sono i Pennywise di Jim Lindberg e Fletcher Dragge, ormai una vera e propria istituzione dell'immobilismo musicale del punk di casa Epitaph. Dall'album che li ha visti esplodere nel '95 ('About Time'), ad oggi non una virgola è cambiato nel loro sound, non un minimo accenno di variazioni ritmiche o melodiche. Nel '95 hanno trovato il loro sound standard, e da li ad ogni uscita discografica (ogni 1 o 2 anni) non si discostano. Questo a molti fan piace, da un senso di sicurezza, sanno che comunque un cd dei Pennywise non li tradirà, a molti (me compreso) la cosa non garba più di tanto. Quindi le caratteristiche di questo 'From The Ashes' sono esattamente le stesse del precedente 'Land Of The Free?': tempi accelerati, assoli velocissimi, controcori azzeccati e melodie a volte veramente interessanti ("God Save The USA") a volte un po' banali ("Holidays In The Sun"). Insomma, chi apprezza il gruppo (e in Italia sono veramente tanti) non ha neanche bisogno di leggersi questa recensione perchè conosce la band e sa a cosa va incontro, chi non li apprezza, non inizierà certo oggi.
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