PENDACT: DAYS OF WAR
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15/01/2013Arrivano dalla Francia questi Pendact, evidentemente folgorati dalla scena scandinava di nuova generazione perché il sound che propongono riecheggia molto la scena di Gothembutg più recente, dai Dark Tranquillity ai Sonyc Syndacate. Fin dalle prime battute di "Lies And Hypocrisy" gli intenti dei transalpini sono subito chiari: la spina dorsale di tutte le composizioni sono le tastiere, praticamente onnipresenti e sempre pronte a tappare i buchi ritmici di un riffing spesso poco affilato e aggressivo. Notevoli i 'duelli' virtuosistici tra chitarra e tastiere anche se alla lunga stancano. Sostanzialmente il sound è poco aggressivo e tendente al moderno con qualche stravagaza, come gli echi 'folk' in "Pendact" e ""Days Of War", i riferimenti ottantiani di "Northern Stars" e i breakdown di "Silent Nightmare". Onestamente il lavoro strumentale è pregevole e ben studiato anche se tende a ripetersi e risulta presto stucchevole e ridondante. Insomma, godibile, ma non memorabile.
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