OVERKILL: NECROSHINE
data
03/09/2006Giunti al decimo album di una carriera testardamente all’insegna del thrash metal più arcigno e adrenalinico, gli Overkill si confermano come una delle band più imprescindibili del settore, e nonostante lo scorrere del tempo, riescono con questo “Necroshine” a sorprendere per l’ennesima volta i propri fan. Perché anche questa nuova release targata D.D. & Blitz, pure essendo Overkill al cento per cento, non nasconde una certa evoluzione stilistica, come evidente da alcune sfumature industrial (che, a dire il vero, non mancavano nemmeno nel precedente “From The Underground And Below”), che hanno il merito di irrobustire ulteriormente il già corposo suono del combo newyorkese. In tutto dieci brani, in cui al thrash metal più diretto e travolgente si alternano momenti meno impetuosi, ma sempre suggestivi, che il più delle volte omaggiano i grandi Black Sabbath: è il caso, tra gli altri, di “80 Cycles”, brano avvincente e funereo che si trascina per quasi sei minuti tra ritmi cupissimi e stacchi più incisivi. Non mancano ovviamente pezzi più classici, votati a quel thrash metal immediato e deragliante su cui gli Overkill hanno costruito la loro fortunata carriera: “Forked Tongue Kiss” e la stessa title track (sicuramente una delle migliori composizioni del lotto) in questo senso sono inequivocabili. E c’è spazio anche per la peculiare “Black Line” che, grazie ad un refrain adatto ad ogni tipo di platea, si propone come ideale erede dei grandi anthem che hanno caratterizzato i primi lavori degli Overkill, sebbene il valore di “In Union We Stand” resti tuttora inarrivabile. Se dopo quasi vent’anni di attività la premiata ditta Verni-Ellsworth è ancora capace di sfornare un lavoro concreto come questo “Necroshine”, a noi restano solo due cose da fare: ringraziare e chinare il capo in segno di rispetto.
Commenti