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NICKELBACK: THE LONG ROAD

data

25/04/2005
88


Genere: Hard Rock
Etichetta: Roadrunner Records
Anno: 2003

Siamo nel 2003, quando i Nickelback immettono sul mercato il successore del pluri-platinato "Silver Side Up" uscito nel 2001 e che aveva reso la band famosa in tutto il globo. Con "The Long Road" Chad Kroeger e compagni sono chiamati alla difficile impresa di bissare il successo del cd precedente, impresa che non riuscirà al gruppo, che comunque riuscirà a vendere più di tre milioni di copie in un periodo di grave crisi discografica. Ma ciò che conta è la qualità musicale e da questo punto di vista "The Long Road" non teme confronti, risultando addirittura leggermente migliore del disco precedente; i Nickleback del dopo "Silver Side Up" per nulla intimoriti dal successo sfornano un disco che pur proccedendo nel solco del loro tradizionale hard rock (per molti post-grunge) appare ben più duro ed elaborato e mostrando un ulteriore maturazione rispetto al passato a testimonianza di come la band non sia una meteora incollata ad un singolo di successo. Si diceva che "The Long Road" appare ben più heavy del suo predecessore e ciò viene dimostrato già dall'opener "Flat On The Floor" potente e melodica al tempo stesso e con un tiro quasi punk; ma per chi ama i Nickelback più melodici non mancano brani a più ampio respiro come "Do This Anymore", "Someday" (anche primo singolo) e "Feelin' Way Too Damn Good", dove però non mancano vigorose impennate chitarristiche. Accanto ai titoli citati spiccano poi le bellissime "Figured You Out" (una perfetta fusione tra ritmiche cadenzate e melodie ultra immediate) Should' Ve Listened (completamente acustica ma non priva di mordente) e la spettacolare "Another Hole In The Head" quasi nirvaniana nell'incipit vocale ma lontana dalla scarna natura musicale del gruppo di Seattle. In ogni caso tutta la tracklist non conosce cedimenti e i quaranta minuti del cd scorrono via senza accorgersene, lasciando una gran voglia di riascoltare daccapo l'intero cd e riprovare le sensazioni che esso è in grado di regalare. Sì, perchè il discorso è sempre lo stesso: i Nickelback non saranno la band più dura o originale di questo mondo, ma sanno scrivere grandi canzoni in grado di coinvolgere l'ascoltatore e comunicare immediatamente forti sensazioni; il merito va alla voce di Chad Kroeger sempre più incisiva, ma tutta la band sa il fatto suo se si tiene conto che per questo album produzione ed arrangiamenti sono interamente a cura del gruppo e risultano addirittura superiori a quelli di "Silver Side Up" curati da un maestro come Rick Pharasar. Insomma un disco il cui acquisto è consigliatissimo; certo se cercate ardite sperimentazioni o chitarre ultra heavy avete scelto il gruppo sbagliato, ma per tutto il resto i Nickelback possono soddisfarvi ampiamente!

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