NEVERMORE: THE OBSIDIAN CONSPIRACY
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03/06/2010Abbiamo dovuto attendere cinque anni per un nuovo disco dei Nevermore, che è un bel po', soprattutto se abituati alla prolificità della band di Seattle. E' vero che in mezzo ci sono stati passatempi interessanti (il dvd Year Of The Voyager), interessantissimi (il disco solista di Jeff Loomis) e un po' meno (il solista di Dane), però che diamine, era ora di un nuovo Nevermore, e finalmente eccolo qui. Appena messo il cd nel lettore, ci si rende subito conto che la nuova dimensione della band è più snella e alleggerita rispetto a This Godless Endeavor (disco clamoroso, ma forse un po' troppo prolisso e camaleontico), con un minutaggio medio di 3 o 4 minuti e solo dieci brani. La cosa forse darà fastidio ai puristi, ma chi ha un po' di sale in zucca si renderà presto conto che The Obsidian Conspiracy non ha nulla da invidiare ai vecchi album di Dane e soci, e anzi si colloca subito dopo l'inarrivabile Dead Heart In A Dead World. Tutti i marchi di fabbrica Nevermore ci sono, dai vocalizzi di un Dane sempre in forma (ascoltate The Blue Marble And The New Soul), ai soliti riff e viruosismi al vetriolo di Loomis (Without Morals = best Loomis solo ever), conditi da ritornelli indimenticabili (And The Maiden Spoke, Emptiness Unobstructed), e una produzione targata Peter Wichers che rende giustizia alla bravura e alla carriera ormai affermata della band.
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