MY REGIME: Peek Through The Pines
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15/12/2018Terza fatica per questi svedesi che suonano un thrash metal moderno, con inflessioni groove a contaminarne il risultato finale. L´esordio, seppur non esaltante, non è malvagio, in quello che si rivelerà uno dei pezzi piu tirati del lavoro: la voce, che ricorda vagamente quella di Tom Araya, si fa accompagnare da un rifframa senz´altro thrasheggiante, ancorchè piuttosto semplice. 'Peek Through The Pines' ci istilla però false speranze: ben presto si palesano tutti i problemi che gravano su questo lavoro. La metà dei pezzi presenti sono semplicemente terribili, ritenendo la semplicità del primo, senza averne neanche l´impatto. Il thrash reminiscente delle cose meno riuscite degli Slayer diventa una sorta di hard rock sporco alla The Almighty, complice anche la voce che, quando non forza, ricorda proprio Ricky Warwick. Due dei suddetti brani hanno anche come aggravante una lunghezza totalmente ingiustificata, ottenuta interponendo un interludio/bridge che pare del tutto estraneo al resto, e che di fatto divide il pezzo in due parti uguali...sia per contenuti che per durata. "Underneath My Skin" si giova di un po' del dinamismo della prima traccia, ma è anch´esso gravato da una sezione centrale insulsa. "Deceit" ha un ritmo piu sostenuto e si riaffacciano le reminiscenze Slayeriane di cui sopra. "Unglue My Soul" che chiude il CD, ne compendia in modo esemplare il contenuto: quattro minuti di anonimo tedio seguiti da altri quattro minuti che almeno hanno un certo impatto. L'unico pregio di questo lavoro è presente troppo sporadicamente per poter redimere il resto e anche solo avvicinarlo alla sufficienza.
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